Compagni di viaggio: come viaggiare insieme, tra aerei da prendere e metafore della vita

Il viaggio come metafora della vita, come cambiamo noi e come cambia il nostro approccio quando iniziamo a viaggiare insieme ad altre persone…Non serve altro per introdurre le parole di Silvia…

Credo di aver capito per la prima volta intorno ai nove anni che il viaggio è davvero una metafora della vita.
Ero appena tornata da un viaggio in Provenza con i miei nonni…

 

C’è questo flash nei miei ricordi, in cui ho appunto circa nove anni, sono tornata da questo splendido viaggio in Provenza, e piagnucolo seduta sul letto dei miei genitori, dicendo a mia madre che “ho nostalgia”. Nostalgia di cosa, mi avrà chiesto lei, che è sempre stata una persona piuttosto precisa. Nostalgia del viaggio, le ho risposto, me lo ricordo benissimo. Volevo tornare lì. Avevo questa sensazione, ancora tangibile oggi dopo 20 anni, di vera e propria nostalgia. Mia madre mi disse che la nostalgia si guarisce godendosi le cose nel momento, e quindi non c’è bisogno di sentirsi nostalgici. Impara a goderti le cose nel presente, mi disse.

Taaac. Diapositiva di uno dei momenti che potremo archiviare sotto la voce “diventare grandi”.

viaggiare insieme-bruges

Un altro momento in cui ho pensato che davvero il viaggio è una grande metafora della vita è stato quando mi sono trovata a dover convincere (leggi anche pregare, o leggi ancora supplicare) il papà di Leonardo per partire un week end parigino, 48 ore in una delle mie città del cuore, con pupo al seguito.
Dai, ma non ci stiamo nemmeno 48 ore” oppure “dai, ma è una gran sfacchinata” o anche “e se è brutto tempo? Nemmeno due giorni per prendere della pioggia?”.

viaggiare insieme-Parigi

Ho proposto, chiesto e richiesto, suggerito combinazioni di aerei che combaciassero con le nostre esigenze lavorative, insistito fino a quando, lo ammetto, non si è fatto come volevo io. Voi direte: certo, succede sempre così, è l’uomo che cede. O la donna che riesce a convincerlo, facendogli magari credere che è stata una sua idea (se non puoi convincerli, confondili!). Infatti, il titolo di questo post doveva essere: trucchi e incantesimi per convincere fidanzati e mariti ansiosi a partire per viaggi improbabili.

Se ripenso all’organizzazione di quel week end, e di molti altri momenti in cui me lo sono un po’ “trascinato” dietro, penso che in fondo, il nostro personale modo di approcciarci al viaggio, è il nostro modo di approcciarci alla vita.
Io sono impulsiva, vivo di pancia, seguo intuizioni, e mi organizzo in modo concreto, con senso pratico, salvo poi farmi prendere dal panico su due piedi con gli imprevisti dell’ultimo minuto, e alla fine, riderci su.
Lui è più portato a ponderare, valutare centinaia di volte pro e contro, rimandare o delegare una decisione, però poi, quando si butta, non esita più.

viaggiare insieme-india

Io non so come siano i vostri compagni di viaggio. Se sono sempre pronti a lanciarsi con il parapendio, a fare 17 ore di treno in India, ad affrontare 24 ore di aereo con sette figli al seguito, se sono di quelli che se hanno un paio di mutande e uno spazzolino possono viaggiare ovunque, e se non ce li hanno tanto se li comprano. Quello che credo di avere imparato, è che il viaggio è una metafora della vita perché ci insegna davvero il punto di incontro.
Tra due esigenze. Tra due itinerari. Tra due desideri. Tra due orari in cui puntare la sveglia, tra due modi di piegare le maglie in valigia. E quando da “due” si inizia a viaggiare in “tre” beh, il punto di incontro può diventare assecondare le esigenze dei viaggiatori alti meno di un metro, ma anche portarsi dietro un bagaglio bello pieno di esperienze viaggiate e vissute, e di modi di affrontare il viaggio. Con un po’ di incoscienza, ma tanta attenzione. Con il cuore che ti batte mentre sali sull’aereo, anche se a una batte per l’emozione e all’altro perché continua ad avere paura di volare. Con un sorriso sotto i baffi quando ti metti davanti al computer a cercare i voli per il prossimo viaggio alla scoperta della città che sai essere il suo sogno, e a quella non ti dirà di no.

Eh sì, forse questo post doveva chiamarsi davvero trucchi e incantesimi per convincere fidanzati e mariti ansiosi a partire per viaggi improbabili, e il trucco principale è “fategli credere che sia stata una loro idea ragazze, fategli credere che voi vi siete solo date da fare su internet!” ma avrei raccontato solo una parte della storia.

viaggiare insieme-siviglia

Perché, tra gli alti e bassi dei panorami diversi fuori dal finestrino che a volte sono scogliere meravigliose e altre periferie grigie, tra l’aria che tira appena scendi dall’aereo e torni nel mondo reale, tra le discussioni alle tre della mattina mentre attraversate l’Italia in macchina, tra i conti che non tornano per il prossimo biglietto che vorreste comprare, la verità è che il viaggio è inarrestabile.
Chi viaggia davvero secondo me suddivide la vita in tragitti, e nessuna destinazione è un traguardo. E’ come dire, ci siamo spostati insieme da qui a lì. Oppure, abbiamo preso due aerei diversi, e ci siamo trovati all’uscita dell’aeroporto. Poi siamo usciti fuori, in un mondo nuovo. E abbiamo trovato una tempesta gelata, oppure ci siamo seduti a bere un cappuccino al sole.

Perché probabilmente compagni di viaggio si diventa, e il bello di condividere una valigia, è anche che un giorno la sollevo un po’ io, quello dopo la sollevi tu, e quando dobbiamo salire le scale perché la scala mobile non funziona …. la solleviamo insieme.

viaggiare insieme-puglia

 

Silvia

(testi e fotografie di Silvia Bernardi, Mamma Cult a Bologna)

 

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L'autrice: Silvia Bernardi

Silvia Bernardi

Mamma di Leonardo, classe 2011. Sono cresciuta viaggiando, e anche adesso fermi non ci stiamo mai, non siamo proprio capaci, e siamo felici così! Siamo curiosi, entusiasti, ci piace partire senza idee precise ma sempre con richiami di sogni da realizzare. Anche per una gita dietro casa, ogni nostro week end è diverso dal precedente: la meraviglia è ovunque!

Commenti

  • Reply jessica

    silviaaaaaaaaaaaaaaa….quando possiamo incontrarci di persona???!!!
    Leggere le tue parole “il viaggio è inarrestabile” è stato come leggermi dentro….
    …e riguardo alle 48 ore a Parigi…che te lo dico a fare…io che sono la promoter di”scampagnate alternative”….
    un abbraccio !

  • Reply Silvia

    cara Jessica, spero prestissimo!! le mie 48 ore a Parigi sono ispirate anche dalle tue scampagnate 🙂
    un abbraccio!!

  • Reply Elena

    Silvia io mi sono commossa, giuro! Quando le persone mi parlano di passione comune non capiscono che descrivere tutto questo come passione, è veramente riduttivo. Per noi è uno stile di vita, pieno di emozioni, di luoghi, di persone che entrano e rimangono nella tua vita.
    Cosa c’è di più bello di mettersi davanti ad un bel mappamondo e puntare il dito su una nuova destinazione?

  • Reply silviaberny

    Elena grazie! è quello che intendevo quando scrivo che il viaggio è inarrestabile.. Un modo di essere. un abbraccio!

  • Reply ilaria

    Stupendo questo tuo post, hai colto pienamente il senso del viaggio in compagnia.
    Il viaggio deve essere una vera passione per entrambi i viaggiatori, ma ognuno lo vive a proprio modo. Nel nostro caso io organizzo e finchè non prenoto i biglietti ho sempre il timore che mio marito si possa tirare indietro, poi una volta partiti io mi rilasso e lui pensa a risolvere i vari intoppi e a leggere le cartine per le quali io sono completamente negata…alla fine torniamo entrambi soddisfatti e contenti di aver fatto anche questo ennesimo viaggio….perché come dici tu oggi la valigia la porto io, domani sicuramene tu!
    …ahh per la cronaca, c’è da portare anche la valigia della Tatina!!
    Grazie di questo bellissimo post!

  • Reply Silvia

    Viaggiare è anche un modo di stare insieme, vero Ilaria! E dopo ogni viaggio, ci si conosce anche un pò di più. Grazie per le tue belle parole, sono felice ti sia piaciuto quello che ho scritto! 😀

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