Mare a Cuba: Cayo Guillermo con bambini

Ed ecco l’ultima tappa dell’emozionante viaggio di Violante (1 anno) a Cuba: mamma Cristina ci racconta gli ultimi giorni di relax nello splendido mare di Cayo Guillermo.

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Per fermarsi – completamente – dopo il viaggio itinerante di quasi due settimane, immergersi da mattina a sera nelle calde, basse e fosforescenti acque del mar dei Caraibi, affondare mani e piedi nella finissima sabbia bianca delle sue spiagge, passeggiare all’ombra delle palme con la brezza che ti scompiglia i capelli pieni di sale, sorseggiare mojito – per Violante un succo di frutta fresco – a bordo piscina, fare nuove – piccole – amicizie, non pensare a niente se non a rilassarsi… e convincersi che, per soli quattro giorni eh, la vita da resort all-inclusive non è affatto male!

cayo guillermo con bambini - bagno

Verso il mare a Cuba: si parte!

Eravamo arrivati a Santa Clara e Trinidad

Ripresa la strada che attraversa l’Isola da sud a nord, fino ad affacciarci sulla magnifica Cayeria del Norte, ci ritroviamo ad attraversare nuovamente la bella e placida Sancti Spiritus, dove ci fermiamo per una veloce merenda nel fresco, verde e bel patio coloniale di uno degli hotel centrali, puntando infine verso Moron, la ‘porta del paradiso’.

Giungiamo nella cittadina a pomeriggio inoltrato. Ancora una volta senza prenotazione, ma in poco tempo troviamo un’accogliente sistemazione per la notte a casa del dottor Cepero Franco – ci eravamo in realtà diretti verso una delle guesthouse segnalate dalla Lonelyplanet, Casa Maite, ma trovandosi al completo veniamo reindirizzati a casa di amici. Torneremo poco dopo a cenare all’annesso ristorante, dove troveremo ad attenderci diverse famiglie europee – con bambini, per la gioia di Violante – ed enormi e succulente aragoste – per la gioia di mamma e papà.

cayo guillermo con bambini - chiesa
La mattina seguente inizia con una delle più belle e buone colazioni fatte sull’isola: la moglie del dott. Franco ci serve freschissimi succhi di frutta appena spremuta, mango, papaya e altre prelibatezze esotiche, un ottimo caffè e del croccante pane con diverse e gustose marmellate. Ci rimettiamo in macchina, manca poco meno di un centinaio di km per arrivare a Cayo Guillermo, dove abbandoneremo per qualche giorno l’auto e soggiorneremo – più corretto stazioneremo! – in formula all-inclusive presso il resort Iberostar Daiquirì. Nei cayos cubani non esistono ad oggi strutture private come le case particular, e la scelta di hotel o resort è praticamente obbligata.

Cayo Guillermo con bambini: relax in resort

Lasciata Moron, dopo una ventina di km, passiamo una specie di dogana – fino a poco tempo fa questi isolotti erano meta di soli privilegiati stranieri e gli unici cubani che potevano accedervi erano quelli del personale in servizio negli alberghi! Fortunatamente le cose sono cambiate, la dogana è ancora presidiata da militari ma il ‘traffico’ decisamente scorrevole, e dopo poche centinaia di metri si srotola davanti a noi, in mare aperto, una suggestiva lingua di terra che collega la terra ferma a Cayo Coco e Cayo Guillermo. Ci sembra di volare sulle acque. Nonostante sia certo che la costruzione di queste strade non abbia portato grandi benefici alla flora e fauna marina, percorrerle è quasi magico. Il sole alto del mattino riflette scintille sulla superficie dell’acqua, attraversiamo lagune, intravediamo bellissimi fenicotteri rosa, e giungiamo scalpitanti a destinazione.

cayo guillermo con bambini - laguna
Della struttura del resort, consigli per prenotare con i prezzi più convenienti, ne ho già parlato nel capitolo Dove dormire e mangiare a Cuba. Riassumendo, si tratta di un’ottima soluzione dal buon rapporto qualità/prezzo per un quattro stelle. E’ un piacevole e tranquillo resort con attento e dedicato personale. E’ presente un piccolo baby club e ci sono serate animate anche per i più piccini – abbiamo ben evitato quelle per gli adulti, ma goduto di diversi concertini di gruppi tradizionali locali.
Abbiamo chiesto una stanza in una delle palazzine più distanti dalla lobby e dalle aree comuni – dove comunque non si crea mai gran baccano – e abbiamo trascorso quattro giorni all’insegna del relax e del bel mare. Le stanze sono pulite e ben equipaggiate per i più piccini. Per i pasti vi sono un sempre presente discreto buffet e tre diversi ristoranti, ai quali accedere su prenotazione. La piccola striscia di sabbia attrezzata, orlata da palme e mare limpidissimo, è sempre stata – inspiegabilmente! – poco frequentata, a nostro vantaggio. Abbiamo anche approfittato di alcune delle attività acquatiche proposte dal resort – un piccolo catamarano privato ci ha portati fino alla barriera corallina per una bella sessione di snorkeling – Violante addormentata sotto l’ombra della vela!

cayo guillermo con bambini - in catamarano

La vicina playa Pilar è infine uno dei gioielli di Guillermo – dove negli anni ’50 soggiornava un altrettanto famoso Ernesto, non il Che questa volta ma Hemingway in persona, colui il quale rese prima di tutti questa parte di Cuba famosa e conosciuta per la pratica di uno sport ancora oggi molto popolare, quello della pesca d’altura.

 

cayo guillermo con bambini - violante

 

Si ritorna…

Si avvicina la fine del viaggio. Ripercorriamo tutti d’un fiato i circa 650 km che ci separano da L’Havana, dove il giorno seguente avremo il volo di rientro. Questa volta la nostra piccola compagna di viaggio ci informa che tanta strada tutta insieme no, non è proprio di suo gradimento!
Ma finalmente giungiamo nella capitale per l’ultima notte cubana. Facile entrare subito nel mood più nostalgico. Ci guardiamo intorno, ripensiamo ai giorni trascorsi nei diversi angoli di questa terra.

cayo guillermo con bambini - strada

Ci siamo sentiti sempre accolti, benvenuti, a casa. Abbiamo incontrato persone sempre disposte a dare – e, senza volerlo, a insegnare. Ci siamo stupiti ogni giorno. Ricreduti quello successivo. Una contraddizione continua. Una continua conferma. Violante ancora troppo piccola per comprendere quello che abbiamo vissuto. Ma sono certa che anche lei abbia respirato e sentito quello che noi grandi abbiamo provato. Salutiamo frastornati e ‘pieni’ questa bellissima terra.

cayo guillermo con bambini - spiaggia

La prima famiglia dalla quale siamo stati accolti, è anche quella che ci da l’addio. Impossibile ripartire senza lasciare un pezzetto di cuore e promettere che, con una Violante magari più grande, e diretti la prossima volta verso il suo oriente che oggi non abbiamo esplorato, torneremo ancora.

 

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Cristina
{testi e fotografie di Cristina Fasci}
{ foto di copertina, sono tratte da Shutterstock}

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Dai un’occhiata anche qui:

  1. Cuba con bambini: tutti i racconti di Bimbieviaggi

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L'autrice: Cristina

Cristina

Mamma di Violante, classe 2013. Cresco a Milano. Studio e lavoro in giro per l'Europa. Nel 2009 trascorro un anno sabbatico in giro per il Mondo. E di questo mi innamoro. Ex 'io viaggio da sola', oggi mi occupo di sviluppo all'interno di un'organizzazione, e appena posso esploro e scopro il mondo insieme a mio marito Stefano e mia figlia Violante. Una metafora per il nostro viaggiare indipendente? 'Direi 'fatto a mano'.

Commenti

  • Reply valentina

    Ciao Cristina, ti avevo scritto tempo fa perchè progettavo un viaggio a Cuba che si sta concretizzando… biglietti fatti, partenza primo giugno. Con noi viaggerà Alice, oggi 17 mesi, ne avrà 21 quando atterrerà a Cuba. Non vediamo l’ora ma abbiamo anche tanti dubbi, e leggere i tuoi racconti è di grande conforto. Tu sei partita attrezzata di cibo (omogeneizzati, latte, …) dall’Italia? Alice mangia un po’ di tutto, ma è ancora molto affezionata alle sue minestrine e soprattutto al latte della mattina. Voi come vi siete organizzati? Da qui a giugno ti tartasserò di domande 🙂 grazie Valentina

    • Reply Cristina

      Ciao Valentina,
      Noi avevamo portato solo latte in polvere (lo stesso che in un paio di occasioni ci hanno offerto a cuba, difficile trovare quello fresco!) Per il resto violante all’anno e mezzo già mangiava cibi solidi, ed essendo ‘facile’ nell’accettare nuove proposte non abbiamo avuto problemi a farci bastare quello che la cucina locale offriva. Ho scritto un paragrafo dedicato a questo tema, prova a dargli un’occhiata e sei avessi dubbi sono qui 🙂

      • Reply Valentina

        Grazie ragazze, vi racconterò come è andata a finire!

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