Siamo appena rientrati da un viaggio in Ruanda, il “Paese delle mille colline”. In questo articolo inizio a raccontare la parte pratica: una meta non scontata che si è rivelata interessante su ogni fronte, ben oltre le aspettative.
In genere prima della partenza non comunico quasi a nessuno la destinazione prescelta perché preferisco raccontarla solo una volta arrivata a destinazione. In questo caso ancora di più, visto che la prima reazione delle poche persone a cui l’avevo detto era stata tra lo sbalordito e lo spaventato. “In Ruanda? Ma non è pericoloso?”
Perché abbiamo scelto di fare un viaggio in Ruanda
Galeotta fu la newsletter di una compagnia aerea che inseriva, tra le destinazioni in offerta, il Ruanda. E galeotta fu anche la semifinale di Champions League, con quel VISIT RWANDA al braccio di tutti i giocatori, che puzzava di sportswashing ma andava inevitabilmente a solleticare la mia costante voglia di scoprire “altro”, per raccogliere frammenti di punti di vista diversi dai miei.

Il giorno successivo, dopo aver consultato la Farnesina e la cronaca locale per accertarci che fosse tutto ok, avevamo in tasca i biglietti per Kigali, la capitale di un Paese che per noi occidentali di una certa età è associato inevitabilmente a una parola: GENOCIDIO. Un motivo in più per visitare il Ruanda, oggi che questa parola è tornata ad essere parte della nostra quotidianità, con una grande differenza rispetto a quei tremendi 100 giorni del 1994: oggi vediamo tutto e possiamo scegliere chiavi di lettura diverse da quelle mainstream.
Il Ruanda è un piccolo paese dell’Africa centro-orientale, poco più grande della Sicilia, con un alto tasso di sviluppo e crescita, buoni standard di condizioni igienico-sanitarie, un turismo in forte espansione, servizi e trasporti sicuramente migliorabili ma comunque già efficienti, alcuni Parchi Nazionali perfettamente organizzati e in grado di garantire esperienze indimenticabili.
Siamo partiti per il Ruanda per conoscere l’Africa da dentro, quella vera, quella che ti lascia con la voglia di tornarci quanto prima. Abbiamo trovato un’Africa che sa accogliere anche il turista esigente e sicuramente le famiglie.
Nostra figlia non era con noi perché ha fatto un bellissimo viaggio di maturità di cui ha parlato in questo articolo, ma l’occhio critico c’è sempre e racconto questo viaggio proprio perché lo ritengo family friendly (preciserò tappa per tappa se sia adatta anche per bimbi piccoli).
A chi consiglio un viaggio in Ruanda? A chi ama la natura, gli animali e l’incontro con una popolazione che si illumina quando pronunci qualche parola nella lingua locale. In generale, in ogni tappa, l’incontro con le persone, in particolare i bambini, è sempre stato molto gratificante, dolce e divertente.

Anche l’incontro con la terra rossa dei sentieri dei villaggi. Un colore che resta dentro, non solo nelle scarpe impolverate ma soprattutto nel cuore. Assieme al verde: il Ruanda è un paese verdissimo, coltivato ovunque (tè, caffè, frutta, qualche risaia…). L’altitudine parte dai 1500 metri di Kigali in su. Noi siamo arrivati fino a 3100 metri nel Volcanoes National Park ma volendo si può arrivare anche ai 4700 del Vulcano Bisoke.

Viaggio in Ruanda: come organizzare gli spostamenti
Come raggiungere il Ruanda

Per trovare il volo migliore per arrivare in Ruanda abbiamo cercato su Google flights e su skyscanner i voli che collegassero l’Italia a Kigali, la capitale del Ruanda, dove si trova il suo aeroporto internazionale. Alla fine abbiamo scelto Turkish Airlines. Abbiamo acquistato direttamente sul loro sito: il volo per luglio – agosto 2025, acquistato a maggio 2025 (circa 2h30 da Bologna a Istanbul e circa 7 ore da Istanbul a Kigali) ci è costato 600€ a testa A/R. Il volo di ritorno ha fatto scalo tecnico a Entebbe in Uganda. Per noi Turkish è sempre un’ottima compagnia, con servizi validi e anche cibo discreto. In più l’aeroporto di Istanbul è davvero bello e grande. Abbiamo usufruito della IGA Lounge, molto grande e incasinata ma con buona scelta di cibo, comodi divani e bagni pulitissimi (inclusi i servizi per i bambini).
Spostarsi in Ruanda in moto-taxi o in auto
Per gli spostamenti interni ci sono diverse opzioni.
Nelle città e nei principali centri abitati il principale mezzo di trasporto è il moto-taxi: se ne vedono a decine per strada e a ogni semaforo, riconoscibili dalla casacca giallo-azzurra di chi guida. Una corsa costa da 30 centesimi a 1,5 euro a seconda della distanza da percorrere. Consiglio in più: noi abbiamo sempre utilizzato una bandana per proteggere i capelli dall’usura del casco.

Volendo si possono utilizzare anche i taxi (ma a Kigali meglio le moto per risparmiare tempo visto che spesso c’è traffico).
Si può scaricare la app YEGO per prenotare i mezzi (molto utile per esempio quando si atterra a Kigali perché i taxi già presenti in aeroporto in genere chiedono una tariffa doppia rispetto a quella che si paga con la app), o semplicemente camminare per strada, tanto si fermano loro per chiedere dove volete andare.
Noi i primi 2 giorni a Kigali avevamo affittato lo scooter per essere autonomi negli spostamenti, ma col senno di poi avremmo potuto evitare (abbiamo speso circa 50€ per 2 giorni di scooter e caschi…ancora non avevamo colto la comodità dei moto-taxi!)

Usare i bus pubblici per viaggiare in Ruanda
Per spostarsi da una città all’altra si possono utilizzare gli autobus pubblici (Virunga Express è la compagnia più nota ma ce ne sono tante). Le stazioni dei bus sono luoghi emblematici che consiglio vivamente di visitare: quella di Kigali in modo particolare. Una moltitudine di gente, autobus, venditori, accalappiatori di turisti smarriti, un caos che nella sua follia è ordinato.

Noi ci siamo lasciati accalappiare e in pochi minuti eravamo su un bus che in 2 ore e 30 ci ha portato a destinazione per circa 6 euro a testa (inclusa la mancia agli accalappiatori e il supplemento per il trasporto delle valigie). In questo caso il bus era un 50 posti, in altri era più piccolo. La rete di trasporti è capillare e nei fatti molto efficiente. L’unico neo è che non ci sono orari o siti ufficiali quindi per avere le informazioni è necessario andare in stazione qualche giorno prima. Consiglio di provare questa esperienza sia per la sua peculiarità sia perché consente di risparmiare tantissimo sugli spostamenti.

Transfer privati tra le città in Ruanda
Se l’idea del trasporto pubblico non fa per voi o se volete essere autonomi negli spostamenti, si possono prenotare dei taxi privati. Noi per il transfer di 3 ore da Musanze a Kybuie (140km) abbiamo speso 70€, mentre per quello da Nyungwe a Akagera (261 km percorsi in circa 8 ore incluse le soste) abbiamo speso circa 100€.
Noleggiare un auto in Ruanda
Un’altra alternativa consiste nel noleggiare un mezzo proprio e spostarsi in autonomia da Kigali, con rientro su Kigali. Noi avevamo trovato diversi autonoleggi che costavano dai 40€ ai 100€ al giorno. Alla fine abbiamo preferito evitare. Alcuni elementi per valutare la scelta migliore:
- le strade in città sono ampie e ben tenute, quelle fuori città sono prevalentemente di montagna ma sempre perfettamente tenute e ampie
- ATTENZIONE agli autovelox e ai controlli dei rossi semaforici a Kigali
- le uniche strade sterrate sono quelle per raggiungere il Volcanoes National Park: per queste è assolutamente indispensabile un 4×4 ma consiglio anche un’assicurazione kasko perché si tratta di strade molto molto accidentate (nel caso si decida di usufruire di un taxi per queste tratte, il costo è di circa 60€ per circa 45 minuti di strada)
- noi di trasporti interni (mixando, come detto, bus pubblici, moto taxi e taxi privati) abbiamo speso circa 500€, a cui vanno aggiunti i circa 260€ per la jeep privata con guida del safari all’Akagera (volendo si può entrare nel parco anche con la propria auto, prenotando sul posto una guida che accompagna, ma non abbiamo capito quanto costasse la copertura assicurativa in questi casi)
- ai tempi della nostra visita la benzina costava circa 0,80€ al litro
Cosa fare in Ruanda: il nostro itinerario
Il nostro viaggio in Ruanda si è svolto tra metà luglio e inizio agosto 2025 per un totale di 17 notti (la diciottesima trascorsa in volo) e abbiamo toccato le seguenti tappe (qui faccio un breve accenno, poi dedicherò un altro articolo al racconto dettagliato). Ti consiglio di dare un’occhiata anche al mio profilo instagram @bimbieviaggi: tra le storie in evidenza trovi “RUANDA 1”, “RUANDA 2” e “RUANDA 3” con tutte le foto e i video girati live durante il viaggio.
KIGALI, la capitale del Ruanda, visita fondamentale per conoscere il Paese e “creare un contesto” in cui inserire tutto ciò che abbiamo poi visto. Abbiamo visitato il “Kigali Memorial Genocide”, tappa imprescindibile, e abbiamo incontrato i referenti locali di Progetto Rwanda Onlus, tramite i quali abbiamo conosciuto alcune donne che mi hanno raccontato la loro storia di rinascita professionale e umana dopo il genocidio. Abbiamo visitato dei bellissimi mercati locali e abbiamo cenato e preso aperitivi in due rooftop molto carini.


LAGO RUHONDO, abbiamo alloggiato 2 notti in riva al lago, con vista di fronte ai 5 vulcani del Ruanda. Abbiamo fatto un bellissimo trekking fino a un punto panoramico che si affaccia sui Laghi Ruhondo e Burera, attraversando diversi villaggi locali dove abbiamo incontrato e interagito con le persone del posto.

MUSANZE (RUHENGERI) è la base per visitare il Volcanoes National Park, il meraviglioso parco nazionale dove vivono i Gorilla. No, non abbiamo partecipato all’escursione per vedere i gorilla perché costa 1500$ a testa, decisamente troppo per noi (volendo si possono vedere anche in Uganda a un costo inferiore, per chi magari lo desidera). Abbiamo però partecipato ad altre due meravigliosi trekking: uno per arrivare alla tomba della famosa primatologa Dian Fossey (a cui dobbiamo l’esistenza del parco e la sopravvivenza dei Gorilla) e un’altra per incontrare le “Golden Monkey”.

A Musanze abbiamo visitato le cascate, visto un bellissimo e coloratissimo mercato, passeggiato in lungo e in largo per la città.

KYBUIE (KARONGI), LAKE KIVU: abbiamo trascorso 3 bellissime notti sulle sponde del Lago più grande del Ruanda. Si tratta di un lago “esplosivo” al cui interno si trovano diverse isole abitate da 20mila pipistrelli della frutta, scimmie con i genitali color tiffany e mucche dalle grandi corna che nuotano in mare. Giuro.

Da qui poi passa il cammino Congo Nile Trail e ne abbiamo percorso un pezzo, arrivando su un bellissimo punto panoramico sul lago, attraversando polverosi villaggi e incontrando tante persone.
NYUNGWE: altro meraviglioso parco Nazionale con alberi maestosi che mi hanno fatto innamorare. Abbiamo partecipato al trekking per avvistare i colobi (scimmie bianche-nere) e un altro trekking lungo uno dei sentieri del Parco. Volendo si possono fare altre attività come il canopy walk o la zip line più lunga dell’Africa orientale, inaugurata pochi mesi fa. Parola d’ordine da queste parti: il Verde. La sera fa fresco!

AKAGERA: anche questa è una tappa imperdibile del viaggio perché nel Parco Nazionale si può fare un bellissimo safari per avvistare tantissimi animali. Rinoceronti, bufali, elefanti, zebre, giraffe, ippopotami, impala, scimmie, antilopi, coccodrilli, aquile, martin pescatore, cormorani, hornbill e tanti altri uccelli… sono quelli che abbiamo visto noi in circa 6 ore di game drive su jeep scoperta e 1h30 di giro in barca sul Lago Ihema, il secondo più grande del Ruanda.

Akagera però per noi è stato anche il posto dove abbiamo visitato due villaggi che non sono molto abituati ai muzungu (persone bianche) che qui vengono solo per i safari. Accompagnati da una guida del posto abbiamo percorso stradine lungo le quali altrimenti non ci saremmo avventurati, abbiamo giocato a calcio con i bambini, comprato un bellissimo tessuto vax e incontrato sorrisi che non dimenticheremo facilmente.

Questo è solo un accenno del nostro itinerario. Nel prossimo post racconterò nel dettaglio le tappe, gli hotel e i ristoranti che abbiamo provato.
Viaggio in Ruanda: alcune informazioni pratiche
Quali documenti servono per andare in Ruanda? Serve il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi. Il visto si fa quando si arriva: dopo il controllo passaporti si procede al banco per il pagamento (50$). Volendo si può fare l’East Africa Visa, un visto cumulativo per visitare Ruanda, Kenya e Uganda.
Servono dei vaccini per andare in Ruanda? Non sono necessari vaccini (a meno che non si provenga da paesi con la Febbre Gialla). Il mio consiglio è comunque quello di avere le vaccinazioni di base e quelle suggerite dall’ambulatorio locale per i viaggiatori internazionali. Altro consiglio è quello di proteggersi sempre dalle zanzare con opportuni repellenti. Su Viaggiaresicuri sono riportate le informazioni aggiornate sulla situazione sanitaria, oltre ai contatti delle ambasciate e delle principali strutture sanitarie.
Quali lingue parlano in Ruanda? In Ruanda si parla il kinyarwanda (una lingua bantu di cui avevamo imparato alcune parole base, che si sono rivelate preziosissime per spalancare porte e sorrisi, oltre che essere educati con le persone che abbiamo incontrato durante il viaggio).

La seconda lingua è il francese (eredità del colonialismo belga che ha segnato la storia del Ruanda) ma le nuove generazioni lo stanno sostituendo con l’inglese. Non di rado capita di essere fermati da bambini che si esercitano con qualche saluto in inglese o da giovani studenti che “si accollano” per parlare il più possibile e magari ottenere il numero di telefono per continuare a scrivere anche dopo il rientro.
Qual è la moneta del Ruanda e come funzionano i pagamenti? La moneta locale è il Franco Ruandese (ai tempi della nostra visita 1€ = circa 1650 franchi, quindi è utile avere portafogli capienti perché ai money changer vi daranno tante banconote). Anche il dollaro è comunemente accettato, un po’ meno l’Euro. È possibile cambiare soldi o fare prelievi presso l’aeroporto o nelle principali cittadine. Ci è capitato spesso di pagare in dollari e ricevere il resto in moneta locale (con cambio onesto rispetto ai tassi ufficiali). Hotel e ristoranti accettano quasi sempre le carte di credito (prevalentemente VISA ma anche Mastercard e American Express) mentre ai mercati e per i taxi è necessario avere moneta locale in piccoli tagli.
[NB i prezzi del presente articolo sono riportati in Euro anche se abbiamo sempre pagato in Franchi Ruandesi o Dollari, con i seguenti tassi di cambio: 1€ = 1,20$ = 1650 RWF]
Il Ruanda è un paese sicuro? Il livello di sicurezza è molto elevato, grazie al controllo sociale e anche a punizioni esemplari per chi commette reati. Non abbiamo mai vissuto situazioni spiacevoli.
Posso usare il mio cellulare in Ruanda? La copertura della rete telefonica è buona in tutto il Paese (tranne nelle zone più remote delle foreste dove abbiamo fatto trekking). Per utilizzare i cellulari abbiamo usato:
- Holafly in un telefono, con connessione dati illimitata ma purtroppo non si poteva fare hotspot
- Sim locale (MTN) comprata in aeroporto: 15€ per 30Gb con possibilità di fare da hotspot, ma non di telefonare (abbiamo comunque sempre usato whatsapp per le telefonate con tutti i gestori di hotel e driver)
Serve l’adattatore elettrico in Ruanda? Le prese elettriche a volte sono come quelle italiane (a 2 fori rotondi) a volte sono di tipo inglese, quindi consiglio di portare un adattatore universale per sicurezza (voltaggio 220V).
Qual è la stagione migliore per andare in Ruanda? La nostra estate corrisponde alla stagione secca in Ruanda. Durante il nostro viaggio (luglio – agosto) non abbiamo preso neanche un po’ di pioggia, ma siamo stati molto fortunati perché – abbiamo saputo- è piovuto sia prima che dopo il nostro viaggio. È quindi bene essere sempre attrezzati per la pioggia, visto che la maggior parte delle attività sono all’aperto. Avere delle ghette è utile anche nella stagione secca perché nei sentieri dei parchi si può trovare fango.
Noi abbiamo incontrato altri turisti solo nei Parchi, per il resto eravamo solo noi e abbiamo fatto la maggior parte delle attività in perfetta solitudine, proprio come piace a noi, sempre accompagnati da guide del posto che ci hanno consentito di vivere i sentieri in sicurezza (nei parchi le guide sono obbligatorie).
N.B. Il Ruanda ha lo stesso orario dell’Italia, così nessun problema di jet lag!
ATTENZIONE: in Ruanda sono vietati i sacchetti di plastica quindi non portateli perché in aeroporto li ritirano. Noi avevamo portato solo sacchetti di tessuto oppure beautycase trasparenti dove mettere i liquidi per i controlli.
Quanto costa un viaggio in Ruanda?
La vita in Ruanda costa molto meno che in Italia, tranne per un’unica eccezione: i Parchi Nazionali.
Per citare alcuni esempi:
- Una cena in ristorante di buon livello costa tra i 5 e i 10€ a testa
- Dormire costa da 12€ per un b&b semplice a 35€ per un resort elegante
- 5 metri di tessuto vax costano circa 10€
L’ingresso ai parchi, invece, costa 50-100$ a testa più il supplemento per le attività prescelte che oscilla da 50$ a qualche centinaia di dollari a seconda dell’attività prescelta (fino a 1500 dollari per il famoso gorilla trekking – che NON abbiamo fatto).
È giusto però sottolineare che si tratta di Parchi gestiti in modo eccelso: onestamente non ricordo di aver mai visto niente di così curato e ben organizzato in giro per il mondo. Inoltre abbiamo saputo che una buona percentuale delle cifre pagate dai turisti vengono destinate alle comunità locali.
Per un viaggio di 17 notti in Ruanda noi abbiamo speso (prezzi totali incluse 2 persone):
- 1200 euro per il volo intercontinentale (Turkish Airlines)
- 550 euro per i trasferimenti interni (misto tra moto taxi, noleggio scooter, taxi privati, bus pubblici)
- 770 euro per gli alloggi (tutti di livello medio alto tranne un paio più semplici)
- 1050 euro per gli ingressi e le attività nei parchi nazionali
- 800 euro per pasti, mance, spese varie e tanti souvenir (tessuti vax, caffè, te, miele, oggetti di artigianato..)
Per un totale di circa 4400€
Insomma, secondo i nostri gusti si è trattato di un viaggio perfetto sia per il tipo di esperienze che ci ha consentito di vivere, sia per i costi, sia per l’occasione di scoprire un paese poco conosciuto che è uscito 31 anni fa da una tragedia umana devastante. Questo viaggio in Ruanda è stato un’occasione per imparare, crescere, e tornare a casa con un bagaglio pieno di nuove domande che arricchiscono la mia collezione.
Nel prossimo articolo racconterò cosa abbiamo visto in Ruanda, dove abbiamo dormito e mangiato e quali esperienze abbiamo vissuto.
Milly
[testi e foto di Milena Marchioni]
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