Vita da expat in Olanda (passando per il Kenya): la storia di Daniela

[INTERVISTA] Daniela ha lasciato l’Italia nel 2008: stanca del lavoro precario, è partita per il Kenya, dove ha anche trovato l’amore…Ora però vive in Olanda: ecco la storia di questa “cittadina del mondo”…

Ci fermeremo? Non lo sappiamo! Siamo una specie migratoria!!!

 

Così si definisce Daniela nel suo blog Malaikatravel, dove racconta la sua vita da “espatriata nomade”…Quando ho conosciuto Daniela mi sono fatta prendere immediatamente dalla curiosità di conoscere la sua storia da expat prima in Kenya e poi in ‘Olanda…ed eccoci qui con una nuova intervista per la rubrica “Vita da expat”…

Vita da expat in Olanda e Kenya: l’esperienza di Daniela

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Daniela, qual è stata la molla che ti ha fatto decidere di lasciare l’Italia?

A quel tempo avevo appena finito il mio anno di Servizio Civile, e vedevo davanti a me due strade.. Affrontare il mondo del lavoro e ingabbiarmi in un ufficio e in una vita che non volevo, o seguire il mio istinto e provare nuove esperienze. Ero reduce da un campo di volontariato in India e di una vacanza in Kenya ..queste due esperienze così diverse ma così profonde mi hanno fatto capire che non volevo stare in Italia e che dovevo mettermi alla prova, là fuori.

Quanti anni avevi quando sei partita e perchè hai scelto proprio il Kenya? Sei partita da sola?

Avevo 28 anni quando sono partita, da sola. Ho scelto il Kenya perché ci ero stata in vacanza pochi mesi prima e me ne ero completamente innamorata, ma è stata la fortuna (o il destino) a farmi trovare lavoro proprio li! Cercando lavoro “all’estero” mandavo curriculum in tantissimi alberghi, organizzazioni, agenzie, tour operator in diverse destinazioni. Poi è arrivata una risposta dal Kenya, un italiano che cercava qualcuno per il suo hotel a Malindi! Io non ci ho pensato su molto, l’ho incontrato durante la fiera del turismo di Rimini, ho capito che era una persona seria e dopo pochi giorni ero imbarcata su un volo diretto in Kenya!!

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Com’è stato l’inserimento in un contesto così diverso da quello che in cui vivevi in Italia? Quali difficioltà hai incontrato?

Durante il primo periodo in Kenya vivevo all’interno di un complesso turistico – residenziale gestito da Italiani e per clientela soprattutto Italiana..quindi diciamo che in un certo senso ero nella “bolla” turistica. Ma sapevo bene cosa c’era fuori e non ero partita per rimanere all’interno di quella gabbia dorata! Io mi adatto con molta facilità a situazioni differenti.. Forse la difficoltà più grande è stata vedere il modo con cui gli italiani trattano gli africani, che a me non piace affatto.. Per il resto le uniche difficoltà che ho incontrato, se così possiamo chiamarle, erano legate alle comodità occidentali: la corrente può mancare per diverse ore, lo stesso vale per Internet, mentre sei sotto la doccia puoi rimanere senza acqua.. Ma basta prenderle con lo spirito giusto!

Poi come sono andate le cose?

Dopo circa un mese che ero a Malindi ho deciso di affittare un piccolo appartamento a Watamu e di cercarmi un altro lavoro..In breve tempo mi è stato offerto di gestire una Beauty Farm all’interno di un villaggio turistico, e ho accettato! Quei mesi sono stati tra i più belli della mia vita.. Grazie al mio lavoro ho imparato tante cose nuove e conosciuto splendide persone, e allo stesso tempo avevo modo di vivere l’Africa vera.. E un rapporto importante nato proprio a Malindi è andato consolidandosi sempre più: quello con il mio attuale marito.
La stagione successiva ho lavorato come assistente turistica per un tour operator italiano, esperienza che mi ha dato davvero molto e a fine stagione siamo partiti per l’Italia insieme, io e mio marito.

Eravamo appena rientrati in Italia quando ho scoperto di essere incinta. Avevamo in programma di partire per l’Australia ma la mia gravidanza ci ha fatto decidere di fermarci per un po’. Siamo tornati in Kenya quando nostra figlia aveva sei mesi.

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Come avete deciso poi di trasferirvi in Olanda?

Quando avevamo deciso di tornare in Kenya non avevamo tenuto conto dei cambiamenti che in quei mesi erano avvenuti dentro di noi: io non ero più totalmente incosciente e spensierata, ma avevo la responsabilità di una madre, e mio marito ora viveva il Kenya con occhi diversi, occhi di chi ha vissuto in un paese occidentale, di chi ha lavorato fianco a fianco con italiani e considerato come tale.
Ma a Malindi non è così purtroppo, un africano non viene mai considerato al pari di un “mzungu” e questa cosa ovviamente faceva soffrire mio marito. Inoltre ci siamo resi conto che nonostante io avessi un bellissimo lavoro che adoravo (ero operation manager per un’importante agenzia di safari) non riuscivamo ad essere felici, non c’era equilibrio tra noi e non vedevamo il Kenya come paese ideale per crescere nostra figlia.
Così siamo prima tornati in Italia, nostro “campo base”, e da li studiato le possibili mete dove andare..
L’Olanda ci sembrava in quel momento ideale per la possibilità di lavoro (diverse multinazionali hanno sede qui) e per le sue dimensioni ridotte.

La presenza di tua figlia ha influito in qualche modo su questa scelta?

La presenza di mia figlia ha influito molto…Quando ci siamo trovati a scegliere un Paese che potesse ospitarci la cosa principale che cercavamo oltre alle possibilità lavorative era la qualità della vita per i bambini. L’Olanda, benché abbia difetti, offre a mio parere molte più opportunità rispetto all’Italia,dalla semplice quotidianità alle possibilità di istruzione. La mentalità olandese è molto più aperta e i bambini non crescono sotto una campana di vetro ma vengono lasciati più o meno liberi di sperimentare..E’ pieno di iniziative e si ha un’ampia scelta di scuole pubbliche o private.

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Sei soddisfatta della tua scelta da expat o pensi di rientrare Italia un giorno?

Sono soddisfatta perché fortemente convinta che quello che stiamo facendo sia il meglio per noi e per nostra figlia. La vita all’estero ti mette alla prova e ti insegna moltissimo. Onestamente non penso di rientrare in Italia. Se da un lato non mi dispiacerebbe vivere in un Paese dove parlo perfettamente la lingua, mi so muovere e soprattutto vicino alla famiglia e agli amici, dall’altro la vedrei come una scelta egoista verso mia figlia…
Non credo, purtroppo, che crescere in Italia sia il meglio per lei. In fondo può sempre andarci in vacanza, la cultura italiana la imparerà da me e dai nonni e lo stesso vale per il Kenya..

Ma parliamo un po’ di viaggi…la tua grande passione da sempre…Qual è ora il tuo rapporto con i viaggi: tendi a tornare in Italia oppure sfrutti l’opportunità di viaggiare in zone nuove?

Adoro viaggiare da quando sono piccola. Grazie ai miei genitori ho avuto modo di viaggiare tantissimo fin dai 3 anni, e non mi sono più fermata! Ora vivendo all’estero mi sento quasi in una sorta di “viaggio permanente” pur essendo ferma, ma questa città (Den Haag, L’Aia) è ogni giorno una scoperta!
Il nostro tempo libero ora cerchiamo di bilanciarlo tra i viaggi nelle nostre case, Italia e Kenya e la scoperta di nuovi posti. La posizione strategica dove siamo ora in Olanda ci permette di essere a breve distanza da splendide capitali europee come Parigi Londra e Berlino, e allo stesso tempo da qui partono voli per qualsiasi parte del mondo. Però ora in quanto famiglia viaggiare è diventato ovviamente costoso, quindi per i viaggi lunghi cerchiamo di dare la priorità alla visita delle nostre famiglie ed amici.

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Infine, quali consigli daresti a chi volesse visitare l’Olanda con bambini? 3 cose imperdibili da fare a Den Haag (L’Aia) con i bambini…

L’Olanda è un paese incredibilmente a misura di bambino, basta dire che nei negozi (ma anche nelle banche, al Comune o in farmacia…) ci sono quasi sempre spazi dedicati ai più piccoli con giochi e schermi con cartoni animati.

A Den Haag, per chi venisse con i bambini, direi di non perdersi:

  • l’Aquario Sea Life di Scheveningen
  • il cinema in 3D Omniversum (dove proiettano molti documentari sulla natura)
  • una visita a Madurodam, ovvero ” l’Olanda in miniatura”.

Posso aggiungere altro? I playground, o parco giochi, in Olanda sono delle vere e proprie chicche.. ci si possono passare pomeriggi interi in primavera o estate senza annoiarsi.

Però io sono molto curiosa sul KENYA: credi sia un paese adatto per essere visitato con bambini?

Sì assolutamente! Anche se in questo caso è meglio affidarsi ad operatori turistici seri ed affidabili soprattutto se si fanno safari (che sono sconsigliati al di sotto dei due anni) ed evitare il fai da te a meno che non si conosca più che bene la destinazione.

Ti va di parlarcene più approfonditamente?

Volentieri! Scrivere del Kenya mi fa sentire come se fossi ancora li.. sono una gran malata di mal d’Africa!!

Allora, a prestissimo!

 

Milena e Daniela

[testi di Milena Marchioni e Daniela Gallucci, fotografie di Daniela Gallucci]
Nella foto di copertina, Daniela con Mama Sarah, la nonna di Obama!

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L'autrice: *Daniela*

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