Rest Camp in Sudafrica con bambini: il Kruger National Park

Partecipare ad un safari in Sudafrica con bambini e alloggiare nei rest camp: i consigli pratici di Marzia e la sua avventura con Alex, 21 mesi, al Kruger National Park.

Se vi siete persi il primo post sul Sudafrica, eccolo > Sudafrica con bambini: tutto quello che c’è da sapere prima di partire.

Iniziamo dicendo che il Parco Nazionale Kruger è stupendo: potrete dedicargli anche tanti giorni e non saranno mai sprecati. Specie se vi piace osservare gli animali, potrà darvi emozioni indescrivibili.

Purtroppo, il tempo non è mai infinito e nel nostro viaggio, dopo tanti aggiustamenti e compromessi, decidiamo di dedicargli tre giorni pieni.
Date le sue dimensioni non certo ridotte, una delle prime domande che ci poniamo è: dormire tutte e tre le notti nello stesso posto oppure no?

 

Safari in Sudafrica con bambini: organizzare la visita 

Rest camp in sudafrica con bambini - Giraffa

Leggo una gran quantità di materiale, e una delle soluzioni che molti scelgono è di alloggiare ad esempio a Phalaborwa e di lì ogni giorno entrare nel parco. Ma è una soluzione che non mi soddisfa.

Io voglio dormire dentro il Kruger: essere dentro i cancelli dei rest camp quando li chiudono al tramonto, e sapere che là fuori, attorno a noi, la natura la fa da padrona. Solo il pensiero mi dà la pelle d’oca.

Quindi è deciso, cambieremo alloggio ogni notte. Questo ci permetterà di attraversare il parco nella sua interezza, e di rendere gli spostamenti in auto anche meno pesanti.

Qualsiasi sia la valutazione logistica che farete, considerate che dentro il Kruger il limite è di 30 km/h, e spesso ne farete anche meno!

Con il senno di poi convalido la bontà della nostra scelta:

  • tre giorni sono sufficienti per goderselo un pochino senza avere la sgradevole sensazione di averlo solo sfiorato solo in superficie.
  • i tre alloggi scelti ci hanno soddisfatto: vuoi per lo splendido scenario naturale in cui erano incastonati, vuoi per il modo in cui ci hanno permesso di goderci appieno la visita del parco
  • l’unico disagio di questa soluzione è stato che ogni mattina dovevamo impacchettare il lettino da campeggio di Alex! Ma eravamo diventati velocissimi, e in meno di 20 minuti facevamo check out. Non male davvero!

Rest Camp in Sudafrica con bambini: come e dove?

Rest camp in sudafrica con bambini -Rinoceronti

I vari rest camp nel Kruger (ma anche negli altri parchi nazionali del Sudafrica) vanno prenotati direttamente dal sito ufficiale > rest camp. Per la prenotazione viene richiesta una carta di credito: ATTENZIONE! L’addebito è immediato appena essa viene confermata, anche se entro tot giorni prima c’è la cancellazione gratuita.

Insieme con gli alloggi, che sono davvero di buon livello, potete pagare l’ingresso giornaliero al parco: è un’opzione che si può prendere in considerazione per diluire la spesa un po’ per volta, ma che ovviamente non dovete fare se decidete di fare la wild card!

Se non pagate l’ingresso all’atto della prenotazione, lo dovrete fare appena entrati nel parco oppure al primo rest camp in cui farete il check in.

 

Rest Camp in Sudafrica con bambini: come funzionano esattamente?

Rest camp in sudafrica-Zebre

I Rest Camp sono strutture recintate, e i loro cancelli osservano esattamente gli stessi orari di apertura e di chiusura del parco.

A proposito di orari: fondamentale rispettarli! Gli orari variano durante l’anno a seconda delle ore di luce quindi verificate bene quelli in vigore quando arrivate. Se, ad esempio, il regolamento del Kruger dice che durante la vostra visita il parco chiude alle 18, alle 17.59 voi dovete essere davanti al cancello di uscita del parco. O a quello di ingresso del vostro rest camp. Se fate tardi vi tocca farvi aprire dai rangers di guardia, e le multe possono essere salate!

I vari camp ospitano al loro interno, oltre agli alloggi, tutto il necessario per la sopravvivenza all’interno del parco: la pompa di benzina, il bar/ristorante, la reception degli alloggi e un market, più o meno fornito. In alcuni c’è anche la cucina comune per chi vuole arrangiarsi coi pasti, e con un piccolo sovrapprezzo in alcuni camp, come a Bergen-Endal, si possono anche avere alloggi con la propria cucina privata.

I rest camp sono anche gli unici posti in tutto il parco dove sia consentito scendere dall’auto, quindi se dovete mangiare, se volete sgranchirvi le gambe o anche solo far pipì.. .dovete farlo in un campo. A meno che non vi mangiate un panino in auto, e noi l’abbiamo fatto spesso. Scordatevi, ecco, il pic-nic in riva al laghetto popolato di ippopotami se già vi immaginavate qualcosa di simile…

Rest camp in sudafrica con bambini -Alex

Questi rest camp sono davvero belli, perché sono inseriti quasi tutti in un contesto a basso impatto ambientale, e gli stessi alloggi hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo: capanne o chalet in legno che siano, sono di solito abbastanza anonimi all’esterno quanto graziosamente arredati all’interno. Tutti hanno un bagno privato, con acqua calda e fredda. Vengono forniti teli bagno, coperte e lenzuola, come in qualsiasi stanza d’albergo.

Tutti (spesso si trova nella veranda esterna) sono dotati di un frigorifero completo di reparto freezer, quindi vi consiglio vivamente di portare con voi dall’Italia una borsa frigo: quando nelle giornate di sole, anche invernali, la colonnina di mercurio supera i trenta gradi è piacevole avere qualcosa di fresco da bere. Basta riempire delle bottigliette d’acqua la sera prima per avere dei pratici ghiaccioli per la vostra borsa la mattina successiva!

Non è una cosa da sottovalutare, specie con i bambini, perché non è che trovate il bar che vende la coca cola accanto alla stessa pozza dove speravate di fare il pic-nic, non so se mi spiego! Dovete portare con voi il necessario la mattina quando uscite.

Tutti gli alloggi hanno poi il loro barbecue e una cosa che non manca nei market è il carbone e la carne da fare sul fuoco, anche se la scelta della seconda è spesso abbastanza limitata.

Noi però abbiamo sempre mangiato nei ristoranti, dove si trova un po’ una cucina internazionale, adatta a grandi e piccini. Quando mangerete fuori, vi accorgerete che gli standard della cucina nei camp è più bassa del resto del Sudafrica, dove si mangia davvero bene. Ma pazienza: nessuno viene al Kruger per la sua gastronomia!

Rest camp in sudafrica con bambini -Elefante

Ma vediamo i dettagli dei rest camp dove abbiamo soggiornato.

Rest Camp in Sudafrica con bambini: 3 giorni dentro al Kruger

1° notte: Olifants camp

Uno dei campi più a Nord. Scelta eccezionale: questo campo sorge in una scenario memorabile, affacciato sul fiume omonimo.

Consiglio i pasti nel ristorante del camp (è una battuta…non avete altra scelta in realtà): le sue terrazze si affacciano sul fiume e, se siete fortunati, all’alba potete godere di una vista meravigliosa. E comunque, cenare sentendo sotto di sé i rumori del bush e i versi degli animali.. non ha prezzo!

2° notte Satara Camp

Campo abbastanza anonimo, specie venendo dall’Olifants. Però, però….la savana in cui sorge il Satara è la preferita dei leoni. Noi abbiamo quindi scelto di alloggiare qui sperando in qualche avvistamento fortunato al tramonto (impossibile uscire all’alba con un pargolo di 21 mesi). E di leoni ne abbiamo avvistati…un sacco.. alle due del pomeriggio! Erano lì, che si crogiolavano al sole, ai bordi della strada….belli loro!!!

3° notte Berg-en-da camp

Un piccolo campo, vicinissimo all’uscita meridionale del Kruger. Altra bellissima scelta. Questo campo, a differenza degli altri due, si trova in una zona molto verde del Kruger: gli stessi bungalow sono chalet di tronchi, con vetrate con vista alberi…davvero suggestivo!

Rest camp in sudafrica con bambini -Leoni

Qua si è conclusa la visita a uno dei luoghi più suggestivi che abbia visto al mondo.

Ma il nostro viaggio non finisce qui. Prossima tappa: lo Swaziland

Marzia
[testi e fotografie di Marzia Bordiga]

 

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Tutto il diario di viaggio di Marzia in Sudafrica è a questo link: Sudafrica by Marzia

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L'autrice: *Marzia*

Mamma di Alex, classe 2010. Viaggiatrice fai da te dal 2004, mi ero ripromessa di non smettere dopo la nascita di mio figlio e ho mantenuto la promessa. Per farlo ho dovuto cambiare il mio modo di viaggiare e imparare a guardare ogni meta con altri occhi. Quella che temevo fosse una privazione, cioè rendere ogni viaggio a misura di bimbo, si è rivelata una splendida occasione per vedere quanto visitare il mondo può dare a un bambino. Inutile dire che da questa scoperta ogni viaggio fatto con Alex è stato più bello di tutti quelli fatti senza di lui.

Commenti

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  • Reply Laura

    ciao Marzia! è fatta si va in Sudafrica nel 2015! ti chiedo una conferma: hai scritto che i rest camp alla prenotazione ti addebitano sulla carta quanto dovuto, ma che la cancellazione fatta in anticipo è cancellabile gratuitamente. Io sul sito ho visto invece che non è previsto un ‘riaddebito totale’ in caso di cancellazione, ma che si parte da un 25% di penalità (sul costo totale) e via via aumenta la penalità più ci si avvicina alla data. Ho capito male io?
    grazie mille

    • Reply *Marzia*

      Io sono quasi certa che quando sono andata io la cancellazione fosse gratuita, anche perchè un paio di modifiche le ho fatte e non ho pagato nessuna penalità sulle cancellazioni. Forse è cambiato qualcosa in questi anni..io sono comunque stata nel 2012..

  • Reply daniela

    in che periodo sei stata? cosa ne pensi di aprile? ho paura che l’erba sia ancora troppo alta

    • Reply *Marzia*

      Aprile non è male come periodo, è l’autunno…l’erba non dovrebbe essere alta come in estate! L’unica cosa, è che essendo una stagione intermedia, dovresti valutare il discorso malaria, magari valutando con l’ufficio vaccinazioni internazionali della tua ASL

  • Reply Lisa

    Ciao Marzia,
    ad agosto andremo in Sudafrica con i nostri bimbi di 5 e 8 anni, seguendo più o meno il vostro itinerario (anche se al contrario, partendo da Cape Town e arrivando a Johannesburg). Sono alle prese con la scelta dei rest camp in cui dormire nel Kruger. Noi entreremo da sud (arriviamo da St. Lucia) e pensavamo di fermarci per 2 notti, quindi trascorrendo 2 giorni pieni e spostandoci nel pomeriggio del terzo giorno verso il Blyde river canyon. Inizialmente, avendo letto il tuo e altri racconti, mi ero focalizzata sull’Olifants (avrei trovato posto per dormire una notte li e una nel vicino Letaba), ma poi ho valutato di prendere come punto di partenza un campo più a sud (come il Skukuza), in modo da non dover fare a tutti i costi troppi km. I miei dubbi però sono due: il primo è che non dormire all’Olifants sia davvero un peccato (da quello che ho capito il Skukuza è molto grande e meno suggestivo), e il secondo è che, rimanendo a sud, finiremmo per perderci una zona che merita. Tu cosa mi consigli?grazie!!

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