Ontario con bambini e tappa in Quebec: i nostri primi giorni in Canada

Inizia dall’Ontario il racconto del viaggio in Canada si Francesca, tutto all’insegna della natura; senza però tralasciare una veloce visita a Toronto e alle famose Niagara Falls! Tappa finale in una “dolce” sistemazione…

Ho già raccontato in questo articolo come ci siamo organizzati per il nostro viaggio in Canada:

Canada in camper con bambini: come organizzare il viaggio

 

Prima di raccontare il nostro itinerario di viaggio penso sia importante sottolineare che la cosa che ci interessava di più in questa vacanza era immergerci nella natura e negli immensi spazi canadesi, quindi nel pianificare il viaggio abbiamo deciso di dedicare poco tempo alla visita delle città. Quello che posso raccontare quindi sono solo le nostre impressioni molto superficiali, e non mi sento assolutamente di dare consigli riguardo a cosa vedere e cosa no, visto che per noi sono state solo visite veloci. Per informazioni più approfondite su Toronto consiglio quindi di consultare i diari di viaggio di Laura e di Alessia.

I primi cinque giorni di vacanza abbiamo seguito questo itinerario: Toronto-Niagara Falls-Prince Edward County-Thousand Islands National Park-Sucrerie de la Montagne-Sainte Hilayre (Québec, per il ritiro del camper).

In Ontario per mancanza di tempo a disposizione abbiamo fatto solo toccata e fuga a Toronto, forse avremmo potuto atterrare direttamente a Montreal, ma non volevamo perderci le cascate del Niagara, e quindi abbiamo deciso di intraprendere comunque questa parte di viaggio anche se un po’ di corsa.

Ontario con bambini: breve tappa a Toronto

Il nostro volo atterrava alla sera, quindi abbiamo deciso di tenerci un giorno intero in cui rilassarci e girare il più possibile per le strade di questa città. La prima impressione che abbiamo avuto è che si tratti di una città molto americana: noi alloggiavamo in un appartamento nella zona di Downtown ed eravamo circondati da altissimi grattacieli ed enormi viali trafficati.

Nel nostro gironzolare per la città ci è piaciuto molto pranzare al Distillery District: un tempo era la sede delle distillerie, ma ora è stata ristrutturata e rivalutata e i caratteristici edifici di mattoni rossi ospitano negozi e ristoranti. È sicuramente una zona molto turistica ma ne abbiamo apprezzato l’atmosfera rilassata, che era proprio quello di cui avevamo bisogno per recuperare un po’ di energie dopo il lungo viaggio.

 


Eravamo molto curiosi di vedere il PATH, la città sotterranea, per capire meglio come i canadesi cercano di combattere il freddo invernale, quindi nel cercare un negozio CHATR siamo scesi sotto al livello della strada e abbiamo girovagato per un po’. È veramente impressionante: molto esteso, su più livelli, con piazze, fontane e negozi, e tantissimi punti di accesso. È talmente vasto e labirintico che poco dopo essere entrati ci siamo persi, e per riuscire ad orientarci siamo dovuti salire in superficie!

Non siamo purtroppo riusciti a salire sulla CN Tower non avendo prenotato i biglietti da casa: pensavamo stupidamente che ad inizio luglio non ci sarebbe stata poi tanta coda, ma ci sbagliavamo! Siamo passati due volte dalla biglietteria e non abbiamo mai trovato meno di un’ora di attesa per poter salire. Dev’essere un’esperienza molto bella, soprattutto in una giornata di sole, ma noi non ce la siamo sentita di far fare tutta quella fila ai bimbi. La mattina successiva abbiamo preso l’auto per andare a Niagara falls e abbiamo capito che l’impressione di città trafficatissima era giusta: auto ovunque e traffico congestionato!

 

Niagara Falls con bambini: le nostre impressioni

Siamo andati a visitare le cascate più famose del mondo partendo da casa con molti pregiudizi: pensavamo che ci saremmo trovati davanti ad uno sfruttamento turistico veramente esagerato, e temevamo che questo ci togliesse parte dello stupore che uno spettacolo naturale così impressionante dovrebbe suscitare. Siamo andati con l’intenzione di non visitare la città ma di concentrarci solo sulle cascate e avevamo deciso, sempre sulla base dei nostri pregiudizi, di non fare il tour in barca sotto le cascate perché troppo turistico per i nostri gusti.

Per arrivare alle cascate da Toronto si passa attraverso la città di Niagara, che effettivamente sembra una piccola Las Vegas, dopo di che si arriva all’esoso parcheggio dove viene consegnato una specie di tomo da enciclopedia con tutte le mille attrazioni possibili. Fino a questo punto tutte le nostre idee di partenza sembravano confermate.

Quando abbiamo cominciato a camminare lungo il Niagara River a monte delle cascate, siamo rimasti rapiti dalla quantità di acqua in movimento, e quando ci siamo finalmente affacciati al salto non è più stato importante quante attrazioni acchiappaturisti ci fossero intorno a noi:

le cascate del Niagara sono uno spettacolo che toglie il fiato. Una mole enorme di acqua precipita da 52 metri di altezza con un boato assordante, e la forma a ferro di cavallo rende il tutto ancora più impressionante. Abbiamo percorso tutto il sentiero che costeggia il fiume affacciandoci più e più volte (a volte sgomitando con gli altri turisti, ma in fondo sono le cascate più famose del mondo!) per assistere a questo spettacolo entusiasmante.

 


Alla fine, nonostante ci fossimo posti in modo decisamente snob verso le attrazioni turistiche della zona, dopo aver visto le barchette arrivare fino ai piedi delle cascate abbiamo capitolato e siamo saliti a bordo della Hornblower: un traghetto che porta i turisti prima sotto il versante americano e poi sotto quello canadese. Noi ci siamo imbarcati senza fare un minuto di fila: qui tutto è attrezzato per far salire il più velocemente possibile i turisti muniti di impermeabile rosso su due barchette che fanno la spola dal molo alle cascate e ritorno. È una trappola per turisti? Sicuramente! Ma vedere le cascate dal basso è stata un’emozione enorme, oltre che una bella doccia! Trovarci al centro del semicerchio delle Niagara Falls canadesi, sovrastati da una quantità d’acqua inimmaginabile ci ha fatti sentire piccolissimi e impotenti davanti ad una natura prorompente. Certo, abbiamo condiviso queste emozioni con altre centinaia di turisti come noi, ma non per questo sono state meno intense.

Prima di ripartire avremmo voluto percorrere il sentiero “Journey behind the falls”, che porta prima ai piedi della cascata e permette di camminare dietro al muro d’acqua, ma quando siamo arrivati alla biglietteria abbiamo capito di aver sbagliato la pianificazione della giornata: per questa attrazione vengono venduti biglietti orari e il primo disponibile era due ore dopo. Col senno di poi avremmo potuto comprare subito i biglietti e tornarci poi all’ora indicata, così invece siamo stati costretti a rinunciare.

 

Prince Edward County e la crociera delle Mille Isole

Per arrivare all’appartamento affittato su AirBNB a Quinte West, nel Prince Edward County, abbiamo dovuto percorrere 300km di autostrada che si sono rivelati più lenti del previsto: Toronto è una città trafficatissima e abbiamo dovuto superare vari ingorghi, incidenti e cantieri, quindi il viaggio è stato abbastanza impegnativo. Per fortuna a destinazione abbiamo trovato ad attenderci un meraviglioso cottage immerso nel verde ed una proprietaria gentilissima che ci ha accolti calorosamente e ci ha fatti sentire a casa. I bimbi hanno scorrazzato per il prato inseguendo conigli mentre noi ci siamo rilassati su delle seggioline colorate… quanto ci piace il Canada!


Nel nostro programma di viaggio preparato da casa avevamo incluso il Sand Dunes Provincial Park, ma arrivati sul posto abbiamo deciso di rinunciare perché al momento della nostra visita il parco era parzialmente sommerso a causa del livello insolitamente alto delle acque del Lago Ontario. Siamo partiti quindi verso nord e abbiamo fatto una sosta veloce a Kingston dove abbiamo visitato quello che la Lonely Planet propone come “il mercato più vecchio del Canada”. Il mercato non è niente di speciale ma la città è carina e l’atmosfera rilassata. Per noi è stato un buon modo per spezzare il viaggio, sgranchirci le gambe e comprare un po’ di frutta fresca dagli agricoltori locali.

A Gananoque ci siamo imbarcati per la crociera delle 1000 islands delle 13 e abbiamo navigato tra isole e isolette: alcune abitate, altre poco più grandi di uno scoglio. Abbiamo ammirato le belle case di legno, le barchette e i pontili, e la gita è stata molto piacevole, complice anche il bel sole. Noi abbiamo scelto l’escursione più breve, quella da un’ora, e nel nostro caso è andata più che bene perché Dario e Margherita inizialmente erano affascinati dal paesaggio, e hanno cominciato a dare i primi segni di insofferenza quando ormai stavamo per attraccare.

Per proseguire il nostro viaggio verso nord abbiamo percorso la 1000 Islands Parkway, che costeggia il Lago Ontario attraversando paesaggi meravigliosi: prati verdi e curatissimi, case di legno colorate e il lago come sfondo. Noi abbiamo seguito il consiglio che Alessia ha dato in questo utilissimo articolo sulla CROCIERA IN CANADA e ci siamo fermati ad IvyLea per salire sullo Skydeck: una torre dall’aspetto abbastanza vetusto costruita al confine tra Canada e Stati Uniti, che offre un panorama splendido sul Lake Ontario.

Siccome non c’erano molti turisti (al momento della nostra visita noi eravamo gli unici visitatori!) siamo stati accompagnati sulla terrazza panoramica da un gentile guardiano che ci ha raccontato alcune curiosità sul panorama circostante.

SUCRERIE DE LA MONTAGNE in Quebec

Di solito la cosa su cui risparmiamo di più durante un viaggio sono gli alloggi, preferendo appartamenti semplici, e abbiamo trovato in AirBNB lo strumento perfetto per rispondere alle nostre esigenze. Questa volta però abbiamo voluto fare uno strappo alla regola ed accontentare papà Federico, grande amante dello sciroppo d’acero. Lasciato l’Ontario siamo arrivati in Québec dove abbiamo la Sucrerie de la Montagne, una cabane à sucre, costituita da una serie di baite di legno immerse in un bellissimo bosco centenario di aceri come alloggio. Per una cifra non proprio amichevole (330 dollari canadesi) abbiamo avuto cena, pernottamento, colazione e visita guidata agli ambienti in cui viene prodotto lo sciroppo.
La baita era veramente carina, i bimbi sono stati entusiasti di esplorare il bosco e alla sera tra gli alberi sono apparse centinaia di lucciole. La sala per la cena è uno stanzone con tavoli e panche di legno, e andando il giorno giusto è probabile trovare un buon numero di canadesi che fa baldoria. Purtroppo (o per fortuna?) quando ci siamo andati noi c’erano solo altri due cottage occupati e nessun altro ospite a cena, quindi abbiamo potuto mangiare in tutta tranquillità. Sia la cena che la colazione sono state piacevoli, buone e abbondantissime e Dario e Margherita hanno potuto fare la loro prima colazione a base di uova, bacon e pancake allo sciroppo d’acero.
Siccome al mattino eravamo gli unici turisti, il figlio del proprietario e fondatore della sucrerie ci ha accompagnati di persona a vedere i locali di produzione dello sciroppo d’acero, e ha cercato di coinvolgere il più possibile anche i piccoli spiegando nel dettaglio come viene raccolta e preparata la linfa dell’acero per poi trasformarla in sciroppo, caramelle e burro.

Dopo aver comprato qualche souvenir e salutato il gentilissimo gestore siamo ripartiti con l’entusiasmo alle stelle: è arrivato il momento di consegnare la macchina che ci ha accompagnati nei primi cinque giorni di viaggio e andare a ritirare il camper!

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Francesca
{testi e fotografie di Francesca Rubbianesi}
{foto di copertina da Shutterstock}

 

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L'autrice: Francesca Rubbianesi

Francesca Rubbianesi

Mamma di Margherita, classe 2012, e Dario, classe 2015 e moglie di Federico. I miei genitori portavano me e i miei fratelli in giro per l'Europa con una vecchia tenda canadese, e mi hanno trasmesso l'amore per la vita all'aria aperta e la capacità di ridere degli imprevisti che in ogni viaggio puntualmente fanno capolino. Amiamo i viaggi on the road, i paesi del nord, i luoghi poco affollati e immersi nella natura, i panorami mozzafiato, ma anche le città con una forte personalità. Da quando siamo in 4 abbiamo ridotto il numero di km macinati in ogni vacanza e i nostri figli ci hanno insegnato un modo più lento ma più intenso di viaggiare. Ci piacerebbe trasmettere ai nostri due piccoli esploratori spirito di adattamento, curiosità e intraprendenza.

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