Death Valley con bambini, Las Vegas e Parchi dello Utah: on the road lungo la West Coast

Continua il viaggio di Sara lungo la West Coast USA. Lasciata San Francisco, è partita alla volta della caldissima Death Valley per poi arrivare alla ben più rumorosa, ma non meno affascinante, Las Vegas. Infine tappa nei bellissimi parchi dello Utah: lo Zion Park e il Bryce Canyon!

Se non li avete ancora letti, ecco i primi articoli sul nostro viaggio:

 

Oggi ci aspetta un viaggio lungo, dobbiamo trasferirci alla Death Valley, per cui partiamo di buon mattino. Da inizio luglio, dopo lo scioglimento delle nevi, ha riaperto il Tioga Pass, per cui decidiamo di attraversarlo per uscire dallo Yosemite Park. Il paesaggio cambia continuamente, si attraversano pianure sconfinate, laghi di montagna, prati verdi…

Da segnalare: Olmsted Point, Tenaya Lake, e Tuolumne Meadows. Ci fermiamo al Lambert Dome è un bel punto dove poter fare una passeggiata e scalare la vetta del monolite. Fate attenzione ai cartelli che avvertono di non dare assolutamente da mangiare agli animali, scoiattoli compresi che possono sembrare tanto carini; si è punibili con una multa di 100$.

Al momento di impostare la strada sul navigatore, ci venivano date tre proposte: un po’ a caso, abbiamo scelto quella più breve, che passa dal Mono Lake verso la CA-120E. Per 3 ore non si incontra niente, il nulla totale, non si passa da un paese, non si vede anima viva; per fortuna ci sono i sensori sulle corsie che ti avvertono se stai andando fuori strada, perché l’abbiocco è in agguato. Quando arriviamo alla “cittadina” di Beatty, la salutiamo come un miraggio nel deserto: possiamo finalmente fermarci, scendere all’ombra, prendere un panino da Subway e fare benzina.

 

Death Valley con bambini:
la nostra esperienza

Arriviamo a Furnace Creek, il centro visitatori della Death Valley, intorno alle 17.30: il termometro che c’è all’esterno del complesso segna 120°F = 48°C. Vinciamo la paura del caldo e scendiamo dalla macchina, per andare a prendere la mappa al centro visitatori (che chiude alle 17, ma per fortuna lasciano delle cartine disponibili all’esterno).

Partiamo quindi alla volta di Badwater. Sembra di stare su Marte davvero, ti ritrovi in un parcheggio e se volgi lo sguardo a sinistra, sul fianco di un monte, vedi un cartello lassù in cima che ti indica “Sea Level”.

Fai due conti, e ti accorgi di essere veramente in una depressione, a 85mt sotto il livello del mare. Una distesa di sale si apre sconfinata davanti a noi, la si può percorrere a piedi, e ringraziamo di essere arrivati nel tardo pomeriggio, con il sole che sta calando, perché altrimenti non so come avremmo potuto affrontare il caldo e il riverbero del bianco del terreno.

Il nostro motel è lo Stovepipe Wells Village, pochi km fuori dalla Death Valley; per fortuna qui si trova di tutto (piscina, General Store, ristorante, pub), perché sei in mezzo al nulla, e non ci sono molte alternative su dove andare.

Il giorno successivo ci dirigiamo alle Mesquite Flat Sand Dunes che tanto ricordano il Sahara con distese di sabbia che si perdono a vista d’occhio e cambiano forma ogni giorno, grazie al vento. Prima di arrivare a Beatty, deviamo per Rhyolite, una sorta di città fantasma: la visita è assolutamente trascurabile, noi ci siamo fermati solo perché di passaggio; scattiamo qualche foto a una casa con le pareti ricoperte di bottiglie di vetro, una scuola abbandonata, e altre rovine.

Mesquite Flat Sand Dunes - death valley con bambini
Mesquite Flat Sand Dunes

Las Vegas con bambini:
la nostra prossima tappa

La nostra prossima tappa è Las Vegas! Già dall’autostrada si vedono sfrecciare tutti gli hotel più famosi, imponenti come non mai. Noi alloggiamo all’Excalibur, a tema cavalleresco; dopo il check in ed esserci sistemati in camera, sfruttiamo per tutto il pomeriggio le piscine dell’hotel. Fa davvero caldo e stare in acqua è l’unico modo per avere un po’ di sollievo.

I cocktail hanno dei prezzi assurdi (23$ la prima consumazione e 16$ il refill), la birra costa 9$; nel casinò noi non possiamo sostare in quanto abbiamo una bimba piccola, ma siamo obbligati a transitare in quanto è proprio al centro dell’hotel. Vediamo gente alienata che trascorre le ore a giocare alle slot machines; complice il fatto che ogni postazione ha lo spazio anche per appoggiare un piatto e un bicchiere (e si può fumare), si perde completamente la cognizione del tempo. All’interno dell’hotel si trova di tutto: ristoranti, Starbucks, Pizza Hut, negozi di souvenir, c’è persino la fermata di una monorotaia che porta agli hotel vicini. Dopo cena facciamo una lunghissima passeggiata (quasi 3km) sulla Strip, fino al Venetian.

A Las Vegas ci sono pochissimi attraversamenti pedonali: per passare da un lato all’altro della strada si utilizzano scale mobili che portano ai ponti oppure, come nel nostro caso, prendiamo gli ascensori che ci portano al livello sopraelevato.

Lungo la Strip troverete di tutto: ragazze seminude che vi inviteranno a fare una foto, uomini che distribuiscono biglietti da visita per night club, un enorme negozio M&M’s su 4 piani, ristoranti di ogni tipo, e i mitici hotel che regalano uno spettacolo incredibile di luci e colori.

Credo che Las Vegas vada presa per quella che è, per poterla davvero comprendere e apprezzare; nel suo essere trash ed eccessiva, risulta divertente e piacevole. È una città che è sorta in mezzo al deserto completo, e ha fatto della sua particolarità ed esclusività il suo marchio di fabbrica.

Las Vegas con bambini
Las Vegas

Siamo rimasti a bocca aperta per il lavoro che sono riusciti a fare gli americani con l’hotel Venetian: hanno ricostruito perfettamente il Campanile di San Marco, Palazzo Ducale, all’interno si trovano i canali attraversati dalle gondole, e il cielo sopra di te è completamente finto, con tanto di nuvole. Il Bellagio ti riporta sulle sponde del Lago di Como; il Caesar Palace è la perfetta ricostruzione di Roma (anche se ci hanno piazzato pure una Nike di Samotracia) con tanto di Colosseo e Fontana di Trevi; al Paris c’è una Tour Eiffel su cui si può salire e godere il panorama dall’alto; fuori dal New York New York ci sono le montagne russe. Insomma c’è di tutto e di più!
Ci apprestiamo a lasciare Las Vegas, ma non prima di aver scattato una foto al mitico cartello “Welcome to Fabulous Las Vegas”, mentre dall’altro di legge “Drive carefully. Come back soon”. C’è un comodo parcheggio in corrispondenza dello spartitraffico, per cui si può scendere dall’auto, mettersi in coda e scattare la foto di rito.

Per saperne di più:

Las Vegas con bimbi: una sosta prima di visitare i Parchi degli Stati Uniti

Las Vegas con bambini? Perchè no?

 

I Parchi dello Utah con bambini:
Zion Park e Bryce Canyon

Prima di arrivare in Utah, portiamo avanti le lancette dell’orologio di un’ora.

Ci dirigiamo quindi alla volta dello Zion Park. D’estate le auto non possono circolare all’interno del Parco, per cui lasciamo la macchina nel parcheggio (consiglio: arrivate il prima possibile, perché dopo le ore 10 è praticamente strapieno; oppure lasciate l’auto nella cittadina di Springdale e prendete la navetta che vi porta al parco in una decina di minuti) e ci apprestiamo a prendere la navetta. La coda è abbastanza lunga, ci mettiamo circa una mezzoretta prima di poter salire su un pullmino.

Decidiamo di rimanere a bordo e vedere tutti i punti panoramici, senza scendere, giusto per avere un’infarinatura del Parco e scattare qualche foto. Tutto il giro completo dura circa 80 minuti. Pranziamo all’interno dello Zion con quello che abbiamo comprato in un supermercato a Springdale (il Sol Foods, poco prima dell’ingresso del Parco, lo consiglio perché ben rifornito), e poi ripartiamo per il Bryce Canyon.


Il Bryce Canyon è uno dei Parchi più piccoli degli States, ma offre dei panorami straordinari. Dato che tutti i punti panoramici si trovano sul lato sinistro della strada guidando verso Rainbow Point, ci dirigiamo direttamente verso il punto più a Sud, per poi effettuare le soste fotografiche durante il rientro al Visitor Center. In questo modo, ogni sosta è una semplice e sicura svolta a destra al momento di reimmettersi sulla strada del parco. Durante la visita incontriamo tutti i climi possibili: sole, vento, diluvio e infine uno splendido arcobaleno che sembra sorgere dagli Hoodoo, i caratteristici pinnacoli del Parco.

Il nostro lodge, Best Western Plus Ruby’s Inn, si trova appena fuori dal Parco ed è una piccola città con tutti i comfort, dal supermercato alla stazione di servizio, la piscina al coperto, due ristoranti. Ceniamo molto bene all’interno del Cowboy Buffet & Steakroom.


La nostra prossima tappa saranno l’Arizona e i meravigliosi grandi parchi dell’Ovest, che ho raccontato qui: Arizona con bambini: i grandi parchi americani dell’Ovest

Trovate tutte le tappe del nostro viaggio a questo link: West Coast by Sara

 

Sara

{testi e fotografie di Sara Giorgetti}
{foto di copertina di Business stock via Shutterstock}

 

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Per altre informazioni sui viaggi con bambini, leggi la nostra guida: “Bimbi e Viaggi: la guida completa per viaggiare sereni con i bambini

 

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L'autrice: *Redazione*

Della Redazione di Bimbi e Viaggi fanno parte tutti i genitori che hanno raccontato i loro viaggi in giro per il mondo assieme ai loro piccoli esploratori: consulta la sezione "CHI SIAMO" per maggiori dettagli sulla nostra community

Commenti

  • Reply Matjola

    Ciaoooo

    Quanti giorni sei stata via? E quante ore in auto hai percorso al giorno?

    • Reply Sara

      Ciao! Abbiamo fatto due settimane piene, considera 3 notti a San Francisco, poi una tappa al giorno di OTR e le ultime 3 notti a Los Angeles. In media stavamo in macchina 3 ore e mezza al giorno per gli spostamenti, a volte (esempio dallo Yosemite alla Death Valley, la tappa più lunga) anche qualcosa in più, considerando anche qualche sosta per le foto o per mangiare. Mia figlia ha retto benissimo, non ha mai avuto problemi nei viaggi in macchina anche lunghi, si è fatta delle gran dormite, ascoltava la musica (santa chiavetta USB con le sue canzoni!), o giocava con la busy bag…

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