Camperisti alle prime armi e con un sacco di entusiasmo

[BIMBI E CAMPER] Con estremo piacere oggi ospito il racconto di un’amica, Francesca Sanzo, alias Panzallaria, che ci parla delle emozioni provate la prima volta che ha viaggiato con Jacopo, il suo nuovo camper.

Camperisti alle prime armi: perchè?

Abbiamo deciso durante l’estate 2013: avevamo voglia di viaggiare, di non essere vincolati a prenotazioni (che poi ti ritrovi in posti che non sempre corrispondono alle aspettative) e di fare vacanze in linea con il nostro stile di vita nomade, curioso e poco interessato alle “comodità”.

Ci pensavamo da un po’ di tempo, ma proprio durante un periodo stanziale sull’Appennino, ci siamo resi conto che la stanzialità non fa per noi e così un’idea ha cominciato a farsi largo: volevamo un camper!

Il mio compagno poi soffre di mal di schiena e per lui cambiare letto è sempre un disagio: prima di arrivare in questo o quell’albergo o casa di vacanza, fino a quest’anno ci siamo ritrovati a pregare il dio dei viaggi che tutto filasse liscio, perché un letto scomodo poteva cambiare radicalmente il tenore del nostro soggiorno. Abbiamo così pensato che il camper avesse degli indubbi vantaggi anche in questo senso.

Ricapitolando:

  • volevamo viaggiare in libertà
  • desideravamo essere certi di trovare sempre le medesime condizioni di alloggio

Se ci aggiungete che la sottoscritta è cresciuta in campeggio, partendo dalla tenda canadese per passare a quella familiare e arrivare alla roulotte, negli anni 80/90, il camper per me era la naturale evoluzione di un tipo di vacanza che amo tantissimo e che è sicuramente la dimensione più affine al mio spirito.

Non ci ho messo molto a convincere il mio compagno e così abbiamo cominciato a consultare siti specializzati, leggere recensioni e a formarci un’idea.

Prima di tutto ci siamo resi conto che non potevamo mantenere sia l’auto che il camper e così abbiamo venduto la nostra Punto e scelto di vivere la città e la quotidianità da pedoni o su due ruote (scooter per lui, bicicletta per me e Frollina, nostra figlia di 7 anni).

Quando abbiamo trovato il mezzo che ci sembrava adatto a noi, abbiamo fatto tutte le valutazioni del caso e alla fine Jacopo (così si chiama il nostro camper) è entrato nella nostra vita.camperisti alle prime armi

Un mezzo usato ma ben tenuto a una cifra accessibile (con 8.000 € ci siamo portati a casa un Rimor anno 98) e la cui assicurazione costa meno di quella di un’auto: siamo in 3 e abbiamo optato per dimensioni ragionevoli.

Camperisti alle prime armi: arriva Jacopo!

camperisti alle prime armiEra ottobre quando Jacopo è arrivato sotto casa: noi avevamo una gran voglia di provarlo e così, per il ponte del 1 novembre (era anche il mio quarantesimo compleanno, ci sembrava bello inaugurarlo così) siamo partiti.

Abbiamo scelto una meta “amica” e per iniziare ci hanno ospitato a Villa Villa Colle (tra blogger ci si aiuta no?), dove ci siamo trovati immersi nel calore di una bella famiglia di camperisti che ci ha dato un sacco di dritte!

Non sapevamo quasi niente!

La prima operazione di carico dell’acqua è stata un vero disastro. Abbiamo riempito troppo i serbatoi e alla prima buca l’acqua ha “esondato” sul pavimento del camper.

Non eravamo ancora usciti da Bologna e un botto ci ha fatto pensare che si fosse sfondato qualcosa: bottiglie di olio e piatti di plastica rotolavano per tutto il pavimento. Abbiamo scoperto così dove era alloggiato il sesto letto a castello del nostro mezzo, che si era aperto proprio a causa di una cunetta sulla strada. 😉

Al primo scarico delle acque nere, in area di sosta, probabilmente qualcuno ci ha scambiato per pazzi maniaci: non avevamo idea di come si facesse e ci siamo messi a spiare – durante questo procedimento, molto “intimo” – un ignaro camperista. Tutte le volte che alzava gli occhi, noi dissimulavamo, fischiettando e facendo finta di farci gli affari nostri.

camperisti alle prime armiInutile dire che è stata un’esperienza bellissima, così come la vacanza in Slovenia e Austria durante le vacanze natalizie. Ci siamo divertiti, abbiamo avuto qualche contrattempo, abbiamo scoperto un sacco di cose che non sapevamo, dormito in posti insoliti (che meraviglia passare una giornata alle Terme di Loipersdorf e poi dormire – gratuitamente – nel parcheggio sul limitare del bosco, proprio davanti allo stabilimento) e passato giorni fuori dalla quotidianità.

Che camperisti siamo?

Il camper, per quello che sto imparando, va preso con filosofia e spirito d’avventura. Poi ci sono tanti tipi di camperisti, uno può desiderare esserlo per portarsi dietro la casa, un altro per viaggiare liberamente, un altro per passare un’intera stagione in campeggio.

Noi siamo della razza “va dove ti porta la curiosità“, non abbiamo timore a dormire nelle aree sosta e nei parcheggi che lo consentano, desideriamo non impattare troppo sul territorio e essere rispettosi dei posti dove andiamo. Nel nostro camper poi vige una regola su tutte: niente televisione! In vacanza si osserva il mondo e non la tv.

Per il momento siamo davvero felici di questa scelta, che – per altro – se ne porta dietro un’altra di cui non siamo affatto pentiti, ovvero quella di non possedere più una macchina.

E’ un falso mito quello che per mantenere un camper ci vogliano molti soldi: sostituendolo all’auto, le spese si dimezzano. Inoltre, quanto credete sia felice la piccola Frollina di presentarsi a cena a casa di amici in camper?

 

Francesca Sanzo, alias Panzallaria
[testi e fotografie di Francesca Sanzo]

 

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L'autrice: *Redazione*

Della Redazione di Bimbi e Viaggi fanno parte tutti i genitori che hanno raccontato i loro viaggi in giro per il mondo assieme ai loro piccoli esploratori: consulta la sezione "CHI SIAMO" per maggiori dettagli sulla nostra community

Commenti

  • Reply Monica

    Mi scappa da ridere… perchè mi ricordo quando anche i miei genitori passarono dalla roulotte al camper e la cosa più “tragica” è che quando poi sei in sosta gli altri camperisti se ne accorgono subito che sei novellino e stanno tutti a guardare come te la cavi. Poi presi da “sensi di colpa” si avvicinano in delegazione e ognuno ti dice la sua… così che non capisci più niente, ma hai conosciuto un sacco di gente, che ti passa le bottiglie di vino dalle finestre della dinette!!! ahahahaha!

    • Reply * Milly Marchioni *

      AhAh, posso immaginare! Ho notato questo spirito di solidarietà anche da campeggiatrice: quest’anno, appena arrivati in Austria con la nostra tendina, siamno stati oggetto di cure paterne da parte del signore del camper di fianco che mi ha addirittura aiutato a montare la tenda (se calculi che era una 2second di Decathlon!) 😉

      • Reply Monica

        I camperisti “esperti” hanno questo senso di paternità!!! Poi quando vanno in camper e chiudono la porta ti prendono anche in giro!!! I miei vengono a casa e ce le raccontano che hanno aiutato, hanno consigliato, hanno guardato…e ridono!!!
        E’ un po’ come essere la matricolina in prima superiore… tutto in modo molto bonario!!!
        Alla fine anche i novellini diventano esperti e diventano “paterni” verso altri! Francesca ha fatto una bellissima scelta (che io sogno da una vita). E non per denigrare l’Italia, ma all’estero sono mille miglia più avanti di noi in questo campo e la possibilità di vivere la vacanza in libertà con il camper è sviluppata all’ennesima potenza!

        • Reply * Milly Marchioni *

          ah ah, fantastico! mi immagino il nonnino che mi prendeva pure in giro…tanto era tedesco e non capivo!! 😉
          Temo che in Italia siamo indietro su taaaanti fronti 🙁

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