Stati Uniti East Coast con bambini: consigli pratici per organizzare il viaggio

Agosto  2014: Silvia parte per un viaggio allo scoperta della East Coast con Mattia che gattonava ed era in fase di svezzamento. Prima di raccontarci il viaggio, ci spiega come si è organizzata…ma soprattutto il senso del viaggiare: perdetevi nelle sue parole…

Perché viaggiare con un bambino?

Ho avuto la fortuna di viaggiare fin da piccola. In Europa fino agli 11 anni, poi oltre i confini del continente.
Con mio marito ho continuato a viaggiare, in modo sempre più ricco e avventuroso.

Viaggiare è per me il modo più diretto, profondo e meraviglioso per fare esperienza di me stessa e del mondo.

Ricordo con chiarezza che a pochi anni di età ho imparato ad amare l’attesa che prepara la partenza, l’effetto che fa entrare in contatto con una realtà altra dalla mia, il senso di avventura e il lasciare – alla fine – sedimentare con calma il ricordo delle esperienze fatte, comunque e sempre extra-ordinarie. Acquisire la curiosità verso il diverso, sviluppare un proprio senso della bellezza, vedere e sentire la potenza della natura ed esercitare lo spirito di adattamento, tutto questo mi è stato prezioso ogni giorno, in ogni relazione, in ogni momento di cambiamento. Scoprire che siamo capaci di “cavarcela” in un contesto sconosciuto, di leggere una realtà che non conosciamo e di entrarci in contatto ci rende forti e ci fa sentire parte di qualcosa di grande… e questo ci rende tolleranti.

Ovvio, ci sono altre strade e altri modi: ma vedere il mondo ci modifica profondamente e credo ci fornisca in modo diretto ed immediato gran parte di ciò che ci serve sapere.

I miei ricordi più preziosi sono questi: le notti senza elettricità alle Eolie, il plancton fluorescente navigando di notte verso un atollo maldiviano, la prima sera in India che sembra uscita da un sogno polveroso e ovattato, la luce sulle Ande, ma anche un viaggio interminabile in macchina verso la Danimarca a pochi anni di vita… mi sarò lamentata sul momento ma vi garantisco che ora lo ricordo con meraviglia! Ci saranno anche stati momenti difficili e di crisi (forse sarebbe meglio chiederlo ai miei!), ma viaggiare è stata l’esperienza più formativa della mia vita e di cose brutte… non ne ricordo!

Stati Uniti East Coast con bambini -mondo
Fatta questa premessa credo non sia necessario spiegare perché speriamo di poter far viaggiare nostro figlio il più possibile.

Per il nostro primo viaggio come famiglia abbiamo scelto una meta facile e sicura, da noi molto amata peraltro: gli Stati Uniti. Per evitare troppe ore di fuso e volo abbiamo scelto la East Coast, e in poco meno di tre settimane abbiamo visitato New York, Miami, Key West, Boston e Cape Cod. Nostro figlio Mattia aveva 11 mesi, gattonava con il turbo ed era in corso di svezzamento.

 

 

Stati Uniti East Coast con bambini:
organizzazione del viaggio

Noi abbiamo scelto di fermarci una settimana intera a New York per “acclimatarci” e dare il tempo al piccolo di abituarsi al fuso ed al nuovo ambiente. Ci siamo poi spostati in Florida, dove dopo tre notti a Miami abbiamo affittato una macchina per visitare Key West e fare un po’ di mare. Abbiamo poi preso un volo per Boston, dove ci siamo trattenuti un giorno, e con una seconda macchina a noleggio abbiamo visitato Cape Cod. Il viaggio si è concluso a Newark da dove siamo ripartiti per l’Europa.

Credo che avere parecchi giorni “stanziali” a inizio vacanza abbia permesso a noi di abituarci alla nuova condizione di genitori in trasferta e a lui di ritrovare dei minimi “punti di riferimento”.

Dopo abbiamo potuto procedere con ritmi abbastanza serrati senza alcun problema. In aggiunta a ciò – avendo già visitato New York – non avevamo l’affanno di vedere tutto e ci siamo anzi dedicati a scoprire aspetti inediti, e questo ha contribuito a farci sentire rilassati con le ovvie ricadute positive sul cucciolo.

Stati Uniti East Coast con bambini -mappa
L’organizzazione delle giornate è stata sostanzialmente sempre la stessa, ovvero: sveglia presto, colazione, impacchettamento della famiglia e uscita per esplorare. A metà mattina spuntino, poi pisolo del pupo in passeggino. Pranzo e a seguire nuovo pisolo e quindi tempo per visitare musei, per bersi un caffè tranquilli, per guardare 2 vetrine. A seguire pomeriggio in giro con pupo che ad un certo punto si svegliava. Verso le 17-18 rientro in casa/hotel per gattonamenti vari, giochi, docce etc etc. Poi cena del bimbo verso le 20 e a seguire uscita, con passeggiata conciliante il sonno, per la nostra cena. Solitamente Mattia si addormentava strada facendo, noi cenavamo tranquilli e poi tornavamo sul presto. A quel punto cambio e latte e poi nanna fino alle 7-7:30 del mattino successivo!

Tengo a precisare che questo panorama idilliaco non è la nostra media: mai stato così regolare nei ritmi come in viaggio!

Piccolo inciso sul fuso: la prima notte è stata un po’ travagliata (alle 5.30 era irrecuperabilmente sveglio), dalla seconda perfetto.

Un consiglio: esposizione alla luce solare nelle prime ore della mattina, se possibile ovviamente. Uscite subito i primi giorni anche se siete distrutti, state all’aria aperta e vedrete che a brevissimo recupererete tutti. Altra cosa: se i bimbi sono piccoli lasciate che si “gestiscano” i ritmi: noi sappiamo che siamo a tot ore di fuso e che dobbiamo dormire a una certa ora e così via, loro no. Però sono molto meno condizionati di noi e quindi si regolano più facilmente sul ritmo luce-buio.

Per altri consigli > Come gestire il jet lag nei bambini

 

Stati Uniti East Coast: prenotare il volo

Non trovando più a prezzi accessibili il fantastico volo diretto Milano-New York della Emirates abbiamo optato per un Torino-Francoforte-New York (JFK) della Lufthansa con arrivo intorno alle 9 di sera. Era il primo volo del pargolo ed era una situazione di quelle senza ritorno, se non avesse gradito eravamo fregati…ma è andata bene! Primo volo di poco più di un’ora filato liscio per la curiosità, un po’ più problematico il secondo. Dopo solo un paio d’ore di nanna nella culletta si è svegliato e ne avevamo ancora davanti circa 5…trascorse gattonando sull’aereo (pulito…) insieme a un altro bimbo che tra un colpo di tosse e l’altro lo baciava in continuazione (…), poi vari tentativi di dirottamento del velivolo con posate e bicchieri pieni nonché scene fantozziane per scaldare la pappa (ne parlo dopo). Comunque si fa, ci sono DECISAMENTE modi peggiori in cui trascorrere 5 ore.

Stati Uniti on the road con bambini-aereo
Una notazione sulla compagnia aerea: all’andata, nonostante avessimo prenotato la culletta 5 mesi prima e ci avessero garantito che era tutto ok a 24 ore dalla partenza…ci hanno assegnato un posto senza culletta! Dopo una discussione piuttosto accesa abbiamo ottenuto che ci spostassero, però dato il livello e il costo del vettore aereo la cosa non ci è proprio piaciuta.

Altro aspetto da tenere in considerazione: i pasti a bordo. Ok, se lo richiedi ti danno l’omogeneizzato…a temperatura esterno fusoliera mentre si è in quota… Allora tu chiedi di scaldarlo e loro ti dicono “of course” e ti portano un enorme bicchiere di acqua bollente che tu dovresti tenere sul tavolinetto con il bimbo in braccio e metterci dentro latte o pappa a bagnomaria…insomma una prova di sopravvivenza. Se il volo non è troppo lungo portatevi qualcosa che vada bene a temperatura ambiente. In aeroporto in tutti i nostri voli fino a fine svezzamento abbiamo trovato un tizio che guardava il cibo con sospetto, lo metteva in una sorta di strada macchina che rileva credo l’uranio impoverito e lo ritirava fuori un pò deluso avendo accertato che l’uranio impoverito non c’era.

Per il resto tutto ok, passeggino a bordo (noi abbiamo il Babyzen yoyo), lettino e bagaglio del bimbo gratuiti, discretamente puntuale…

Per i voli interni abbiamo volato con American Airlines e Delta, direi senza infamia e senza lode. American Airlines da Miami a Boston ci stava lasciando a terra per overbooking ma dopo alcune sempre “pacatissime” proteste e dopo essersi resi conto del fatto che avevamo un infant al seguito ci hanno caricati in first e fatti partire. Su questi vettori fanno pagare i bagagli spediti – attenzione – ma se avete passeggino o lettini o seggiolini auto viaggiano gratis. Dovete però segnalarlo chiaramente al momento del check in.
Il volo per Miami partiva dal La Guardia, aeroporto comodissimo perché quasi in centro!

 

Stati Uniti East Coast con bambini:
preparare il bagaglio

Noi siamo partiti con una valigia grande, un trolley dimensione bagaglio a mano, il lettino (il nostro è della Baby Bjorn, leggerissimo e formato valigetta una volta chiuso) e il passeggino. Per comodità abbiamo affittato il seggiolino per auto una volta arrivati a destinazione: probabilmente è un po’ antieconomico ma ci sembrava più semplice fare così.

Per quanto concerne i controlli abbiamo trovato personale sempre disponibile, sia a Francoforte sia a New York abbiamo avuto un trattamento preferenziale. All’arrivo a New York ci hanno fatto saltare la fila all’immigrazione (era ormai sera) e sono stati molto rapidi e gentili.

Al ritorno abbiamo volato da Newark a Dusseldorf e poi a Torino. Questa volta la culletta c’era da subito e il bimbo ha dormito quasi tutto il viaggio!

 

Stati Uniti East Coast:
prenotare l’alloggio

New York: abbiamo scelto di affittare un alloggio su Airbnb, sempre con l’idea che un luogo fisico con caratteristiche più familiari potesse aiutare il bimbo ad ambientarsi nella nuova situazione. La scelta della zona è ricaduta su Williamsburg a Brooklyn e ne siamo stati felicissimi. Va tenuto in considerazione il fatto che già conoscevamo Manhattan e volevamo fare un’esperienza in qualche modo più autentica; non da trascurare poi il molto più favorevole rapporto qualità-prezzo. L’alloggio era molto bello e a mezzo isolato dalla metro, con cui in 2 fermate si superava l’Hudson e si era nel cuore della Grande Mela. Avevamo una camera da letto, un grandissimo soggiorno con cucina a vista, un bagno con vasca e una piccola lavanderia con una fantastica asciugatrice. Il tutto a un prezzo inferiore a quello di una stanza minuscola in un 4 stelle centrale. Per noi è stata una scelta perfetta, il quartiere è molto bello e vivace, pieno di giovani famiglie, di supermercati biologici e di magnifici ristoranti in cui cenare a pochi passi da casa. Di giorno poi in brevissimo tempo ci spostavamo ovunque volessimo.
Nel caso scegliate una soluzione di questo tipo è ovviamente fondamentale avere una metro vicina possibilmente ben collegata!

New York con bambini-shopping
Miami: abbiamo trascorso tre notti al 1818 Meridian House a South Beach, graziosissimo aparthotel a prezzi accessibili data la mancanza dell’affaccio sul mare, che tuttavia distava solo 4 isolati (americani).

Key West: premetto che a Key West gli hotel sul mare sono molto cari, noi siamo stati al Key Parrot Resort, che ha la piscina ma non la spiaggia, ma non lo consiglieremmo particolarmente. In compenso è pieno di deliziosi hotel coloniali che non è così facile trovare su internet. La maggior parte aveva la scritta vacancy fuori, per cui col senno di poi avremmo potuto evitare di prenotare.

Boston: è carissima, tre mesi prima non trovavamo già più hotel con prezzi ragionevoli in centro per cui abbiamo optato per un hotel Ramada vicino all’aereoporto.

Cape Cod: abbiamo dormito in un tipico motel americano, l’Americas Best Value Inn & Suites. Abbastanza comodo anche se non proprio lindo.

 

Stati Uniti con bambini:
come organizzarsi col cibo

Premessa: noi abbiamo fatto uno svezzamento misto, ovvero pappe perlopiù fatte in casa più libertà di fare assaggi di quasi tutto (tipo autosvezzamento perché ne condividevamo i principi di fondo).

Altra premessa: siamo abituati ad una alimentazione sana e diciamo a filiera corta ma tre settimane di vacanza non rovinano la salute a nessuno e come noi in viaggio ci viziamo crediamo che questo valga anche per i bambini.
Per cui Mattia mangiava le sue pappe pronte e poi ha assaggiato la frutta tropicale, la pizza americana, le patatine, le pallette di riso al giapponese, la Key Lime Pie, il gelato Ben and Jerry’s, l’aragosta del Maine…

Negli Stati Uniti è pieno di catene di ogni tipo, incluse quelle salutiste. Per merenda gli prendevamo yogurt con cereali o frutta, macedonie, centrifugati. A colazione latte di mucca US (sempre pensato che fosse Latte+, ora ho le prove!). A pranzo e cena pappe e assaggi.
I supermercati hanno omogeneizzati di vario tipo, anche bio. Noi per sicurezza siamo partiti con una piccola scorta. I gusti dei loro cibi pronti per bambini sono strani per noi (pollo all’orientale, verdure e patate dolci,…) ma dovevano essere buoni perché lui se li è mangiati senza problemi! Vi consiglio – se avete bisogno di latte in polvere – di portarvene un po’ dietro: io ho faticato a trovarne uno che non fosse al cioccolato, alla fragola…

Per i bimbi più grandicelli, vi consiglio questo articolo di Francesca: come gestire i pasti negli USA con bambini

New-York-per-bambini-cibo
Un problema a parte è: come scaldo la pappa? In hotel no problem, ovunque c’è il forno a microonde. Al ristorante vigono le classiche regole di sicurezza americane: niente cibo portato da fuori nel loro forno, potrebbe contenere il suddetto uranio oppure potresti denunciarli perché dentro ci trovi un pericolosissimo moscerino. Allora – sempre con una logica che a me sfugge – “per sicurezza” ti danno un bicchiere da 2 litri di acqua a temperatura da fusione nucleare in cui tu devi infilare il tutto. Per cui o scaldate il cibo prima e lo mettete in un contenitore termico oppure tenete conto che vi ci vorranno tempo e temerarietà per renderlo tiepido.

Nei ristoranti come vedrete c’è una ottima accoglienza per i bimbi. Praticamente tutti hanno seggiolone, menù baby, matitine varie e fasciatoio…il fasciatoio, si…lo so che a noi italiani sembra incredibile ma c’è ovunque, anche nei bagni pubblici, e di solito è pulito!

L’assicurazione di viaggio

Abbiamo scelto la Globy rosso di Allianz per Mattia perché ha copertura illimitata e copre anche eventuali problemi che possano insorgere prima della partenza. E’ cara ma credo che per un bambino valga la pena. Noi abbiamo invece stipulato una polizza con Columbus. Grazie al cielo non è servita a nessuno di noi!

Per saperne di più > Assicurazione di viaggio per bambini: come orientarsi

 

E adesso siete pronti a partire con noi?
Troverete tutti i miei articoli a questo link:

> Stati Uniti East Coast: il viaggio di Silvia <

Silvia
{
testi e fotografie di Silvia }
{ le foto di copertina, del mondo e della mappa, sono tratte da Shutterstock }

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Dai un’occhiata anche qui:

  1. USA con bambini: guida alla scelta del volo
  2. USA con bambini: guida alla scelta dell’alloggio perfetto
  3. Ammalarsi in viaggio: come comportarsi negli Stati Uniti
  4. Stati Uniti con bambini: consigli pratici per un viaggio low cost
  5. Cosa mangiano i bambini in viaggio? Dipende da noi

 

 

L'autrice: *Redazione*

Della Redazione di Bimbi e Viaggi fanno parte tutti i genitori che hanno raccontato i loro viaggi in giro per il mondo assieme ai loro piccoli esploratori: consulta la sezione "CHI SIAMO" per maggiori dettagli sulla nostra community

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