Jet lag nei bambini: come gestire il fuso orario

Tra i principali timori di un genitore che si appresta ad intraprendere un lungo volo con i bambini c’è chiaramente quello legato al jet lag, cioè a quell’insieme di disturbi che si possono manifestare quando si attraversano più fusi orari (stanchezza, emicrania…). Ecco i nostri consigli.

“Come hai fatto col fuso orario?” è una delle domande più frequenti quando si parla di voli oltreoceano. Ne abbiamo già accennato varie volte, per esempio negli articoli sui lunghi viaggi con bambini:

Prima di affrontare nel dettaglio il discorso jet lag, una premessa è doverosa: non sono un medico, quindi non tratterò l’argomento da un punto di vista “clinico/scientifico”. Mi limiterò quindi a raccontare la nostra esperienza, vissuta in prima persona o raccontata da amici, facendo sempre riferimento a storie di persone senza particolari patologie legate al sonno.

 

Jet lag nei bambini: non siamo tutti uguali

voli lunghi con bambini - voli intercontinentali con bambini - jet lag nei bambini

Probabilmente c’è chi è più predisposto e chi meno a soffrire di jet lag.

Io, per esempio, sono abbastanza fortunata: anche quando mi sono trovata a 12 ore di fuso mi sono sempre adattata abbastanza in fretta (semmai la stanchezza l’ho spesso subìta al ritorno, nei lunghi pomeriggi in ufficio!). Devo però riconoscere che negli ultimi anni un po’ di fastidio lo sento anche io…. ma temo che sia più per la vecchiaia che per altro! 😉

Se da un lato qualcuno si adatta subito, dall’altro ci sono persone che faticano a trovare il proprio equilibrio. In generale, comunque, è inevitabile che quando le ore di fuso aumentano, il nostro corpo abbia bisogno di più tempo per adattarsi.

Come fare per risolvere questo problema?

Una delle soluzioni più conosciute ed utilizzate dai viaggiatori è la melatonina, una sostanza naturale che aiuta il nostro corpo a conciliare i ritmi sonno/veglia, ovvero a ristabilire gli equilibri naturali che facilitano l’adattamento agli orari del paese in cui ci troviamo. La melatonina viene prodotta naturalmente da una ghiandola posta alla base del cervello ma, in caso di jet lag, può essere integrata utilizzando delle compresse che si acquistano in farmacia. Alcune persone la assumono per un paio di giorni all’inizio del viaggio e si adattano immediatamente. Altri invece la devono utilizzare per l’intera durata della vacanza, se non addirittura nei giorni precedenti ed in quelli seguenti.

Esiste anche la melatonina per i bambini, in gocce.

Ovviamente l’uso di questa sostanza è da concordare con il medico o il farmacista di fiducia: pur trattandosi di una sostanza naturale, infatti, non si possono escludere in assoluto possibili effetti collaterali.

 

Jet lag nei bambini: non sottovalutiamoli!

voli lunghi con bambini - jet lag nei bambini

Un errore che commettiamo spesso noi adulti è quello di credere che se noi facciamo fatica a superare il jet lag, allora i bambini ne faranno molta di più. Non è vero!

I bambini sono molto più bravi di noi ad adattarsi all’ambiente circostante, soprattutto quando sono piccoli e il loro orologio biologico è più intimamente connesso ai ritmi della natura: l’alternarsi sonno/veglia in loro è quindi strettamente legato all’alternarsi della notte/buio con il giorno/luce.

Ciononostante, possiamo adottare anche noi semplicissime misure per aiutare noi e loro ad adattarci più velocemente al nuovo fuso orario.

PRIMA DI PARTIRE…

Nei giorni che precedono la partenza, proviamo ad anticipare/posticipare l’ora della nanna, a seconda che si voli verso est o verso ovest (ma senza ridurre le ore di sonno, per non arrivare già stanchi alla meta!).

DURANTE IL VIAGGIO…

Durante i voli intercontinentali, a volte è la stessa compagnia aerea che serve i pasti e alterna luce/buio per “andare incontro” all’orario del paese in cui si è diretti.

Se ciò non avviene, proviamoci noi, cercando -nei limiti del possibile- di utilizzare quanto prima l’orario del paese di destinazione (per esempio sforzandoci di mangiare qualcosa se nel paese d’arrivo è l’ora di pranzo, oppure cercando di dormire se là è notte).

DOPO L’ATTERRAGGIO…

Una volta giunti a destinazione, la parola d’ordine è “resistere“!
Se arriviamo di mattina e siamo stravolti dalla stanchezza, facciamo un pisolino, ma puntiamo la sveglia per evitare di dormire 7 ore, altrimenti poi trascorreremo una notte insonne e il recupero sarà molto più lungo!
Se invece arriviamo di sera ma siamo arzilli poiché il nostro corpo crede che sia pieno giorno, stiamo comunque a letto al buio e in silenzio, magari con una mascherina sugli occhi, anche per i bimbi, nella speranza che, prima o poi, crolleremo tutti di sonno!

Se temiamo (o già sappiamo) che il jet lag potrà darci dei problemi, pianifichiamo il viaggio in modo che i primi 2 giorni siano leggeri, per dare il tempo a tutta la famiglia per adattarsi al nuovo paese e goderselo in tutta energia!

Insomma, i consigli sono pochi e semplici, ma spesso aiutano a superare i piccoli inconvenienti causati dal fuso orario. In generale però, come diciamo sempre, l’importante è rimanere sempre tranquilli e affrontare tutto col sorriso, soprattutto in viaggio: è sicuramente il consiglio più importante per gestire ogni problema e superarlo in modo costruttivo!

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Milly
(testi e fotografie di Milena Marchioni)

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L'autrice: * Milly Marchioni *

Mamma di Amanda, classe 2007. Viaggiatrice indipendente, adoro i vulcani, il mare e le isole tropicali ma anche la montagna e in generale i viaggi a contatto con la natura, passando per le città, i piccoli borghi, i castelli, le sagre di paese... Scoprire il mondo con gli occhi di mia figlia mi sta aiutando a crescere come viaggiatrice ma soprattutto come persona.

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